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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 3 (Maggio e Giugno 1867)
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La catedra di s. Pietro nel Vaticano e quella del cemetero Ostriano
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0049

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Priscilla dei l'udenti ma dalla moglie di Aquila (ap-
pellata ora Prisca, ora Priscilla)'; ovvero Prisca fu li-
berta dei Pudenti , dalla matrona di quella casa de-
dusse il suo cognome, come altri liberti usarono fare
nel primo secolo dell'impero (1); é nel sepolcreto cri-
stiano dei suoi patroni ottenne luogo per se e per i
suoi. Ognuna di queste ipotesi collega la casa dei fedeli
nobili del Viminate sepolti nel cemetero di Priscilla
con quella di Aquila e Prisca sull' Aventino. Cote-
sti pensamenti e divinamenti eccoli confermati da un
insigne monumento profano; nel quale niuno ha scorto
la preziosa notizia, che in se nasconde, illustrante la
domus Aquilae et Priscae ; ed io medesimo non me ne
sono accorto, finché la meditazione sui predetti indizi
non m'ha aperto gli occhi a vederla. Sotto il ponti-
ficato di Pio VI nell'anno 1776 fu rinvenuto il seguente
diploma in bronzo spedito da una città della Spagna
nell'anno 222 a Gajo Mario Pudente Corneliano per-
sonaggio dell'ordine senatorio, che quella città elesse
a suo patrono (2).

i

1MP . CAES . M . AVIl . SEVERO . ALEX ANDRO

COS . E1DIR . APRILIBVS
CONCILIMI . CONVENTVS . CLVNIENS .
G . MARIVM . PVDENTEM . CORNELIA
NVM . LEG.LEG . C . V . PATRONVM
SIRI . LIRERIS . POSTERISQVE . SVIS
COOPTAVI! . OB . MVLTA . ET . EGREGIA
EIVS . IN . S1NGVLOS . VNIVERSOS
QVE . MERITA . PER . LEGATVM
VAL. MARCELLVM
CLVNIENSEM

Cotesti decreti di patronato erano affissi negli atrii
delle case illustri. I nomi del predetto senatore
secondo le antiche regole della classica nomencla-
tura lo mostrerebbero chiamato dapprima Cornelio
Pudente, e poi per adozione mutato in Mario Pudente
Corneliano. Or bene il diploma fu trovato precisamente
a s. Prisca. Così è scritto sopra il bronzo medesimo
nella biblioteca vaticana: tabula aenea effossa in hortis
Aventinis ad s. Priscae anno 1776. Io non crederò
mai, che il caso mi faccia il bello scherzo , di mo-
strarmi un monumento della casa d'un discendente
dai Cornelii Pudenti appunto ad s. Priscae; dove tanti
indizi diversi chiamano Aquila e Prisca e me li fanno
indovinare legali con qualche vincolo ai Pudenti del
Viminale; i quali per congetture ogni dì più probabili
e da questo diploma medesimo confermate sono sti-
mati della gente Cornelia.

(1) V. Borghesi, Giorn. arcad. T. CXXV p. 182 e segg.

(2) xMorcelli, De stilo inscr. Kb. 1 P. I cap. VI n. GCCX" ; Orelli,
Inscr. selectae n. 950.

Ma la scoperta fatta sotto Pio VI a s. Prisca non
finisce nell'insigne bronzo di Pudente Corneliano.
Ecco un' altra notizia diversissima da quella, che ho
riferito e commentato , e che pure con essa ha una
relazione manifesta. Nel codice latino 9697 della
biblioteca imperiale di Parigi tra le carte del cele-
bre Ennio Quirino Visconti , commissario delle roma-
ne antichità sotto il predetto pontefice, a pagine 78
ho [trovalo una breve lettera senza data d' un co-
tale Carrara al Tesoriere del papa ( Pio VI. ). Da
questa raccolgo , che presso s. Prisca era stato poco
prima scoperto un antico oratorio adorno di pitture
cristiane del secolo quarto dal tempo quasi cancellate,
eccetto le immagini che sembrarono degli apostoli,
delle quali fu tratto un disegno da me inutilmente
cercato. La prima pagina delle carte raccolte nel pre-
detto volume porta la data del 1780; adunque la let-
tera senz'anno, certamente però dei primi tempi di
Pio VI. acccennante una siffatta scoperta fatta poco
prima presso s. Prisca, coincide con la scoperta av-
venuta nel 1776 ad s. Priscae; l'uria all'altra presta
luce, e ambedue riunite corroborano il mio ragiona-
mento. Nel silo e nel tempo medesimo, in che venne
in luce il diploma di Pudente Corneliano, inaspetta-
tamente illustrante le tradizioni circa la casa di Aquila
e Prisca quivi onorata dalla presenza degli apostoli,
fu trovato un cristiano oratorio adornato nel secolo
quarto di pitture, fra le quali spiccarono le immagini
degli apostoli. Un siffatto complesso di osservazioni,
di scoperte , di indizii disparatissimi , che spontanea-
mente si aggruppano attorno le predette tradizioni,
ne concertano ed armonizzano le diverse e separate
voci, e quasi ricostruiscono una pagina di storia, dif-
fìcilmente sarà fortuito. Io per me slimo, che le vol-
gari opinioni degli ultimi secoli circa le due case dei
Pudenti e di Aquila e Prisca, benché alterate e gua-
ste nel lungo corso degli anni, sono però eco ripetuto
di generazione in generazione delle parole di coloro,
che videro gli apostoli. Parmi inoltre scoprire chiara-
mente, ciò che nel corso dei secoli è stato dimenticato,
le memorie d'Aquila con Prisca dell'Aventino, e quelle
della Priscilla e dei Pudenti del Viminale formare un
gruppo solo; ed il punto del loro nesso monumentale
essere nel cemetero di Priscilla sulla via Salaria nuova,
quello del loro nesso storico nella dipendenza di Pri-
sca e della sua famiglia dalla Priscilla dei Pudenti e
da cotesto nobile casato, nel quale in Roma fruttifi-
carono i primi germi dell' evangelico seme.

Bastino questi rapidi cenni. Imperocché per svol-
gere pienamente e per esaminare criticamente ogni ar-
ticolo del proposto tema un giusto volume non sarebbe
soverchio. Terminerò con un' avvertenza. Che Pietro
abbia seminato in Roma la divina parola e 1' abbia
inaffiata col sangue è un fatto certo e manifesto al
 
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