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» data in varii punti , rivelandomi 1' esistenza delle
» sottoposte pitture, m'indussero ad un lavoro d'im-
» mensa pazienza per isgombrarle di quella imporlu-
» na palina che le ricopriva, lo non la terrò più a
» bada.
11 cubicolo ha dodici palmi napoletani (da oriente
» ad occidente) per nove e tre quarti , cavato tutto
» nel tufo, tranne la parete ad oriente , che fu ta-
» gliala pel muro della nuova chiesa, ciò che dimo-
» stra che in origine dovette essere più lungo. Nelle
» tre pareti antiche sono cavati tre arcosoli, ed il
» pavimento attuale, che è a livello di quello della
» chiesa, ha riempito il cubicolo fino all'impostatura
» degli archi. 11 principale degli arcosoli è nella
» parete occidentale ; ha una corda di palmi nove
» e tre quarti, e la maggiore profondità di palmi tre
» e tre quarti, li occupato da cinque figure a fresco:
» in mezzo un vescovo coi sandali neri che rivesto-
» no tutta la gamba, indossando la casola , che be-
» ned ice con la dritta, e con la sinistra involta in
» un panno ( un manipolo? ) sostiene all' altezza del
» petto un libro aperto. Di sopra la testa rimangono
» le vestigie abbastanza- sensibili di una corona, che
» ne compiva 1' ornamento con qualche segno di
» grande aureola che gli girava intorno al capo.
» L'aspetto di quella figura ò di un giovine nel sem-
» biante decoroso ed avvenente. Le altre quattro figu-
» re sono distribuite due per lato a questa di mozzo,
» tutte con tunica e pallio, solee allacciate al piede,
» e circondate le teste di larghe aureole. Dagli omeri
» in su sono più alte della figura di mezzo, e il loro
» aspello è quello della prima virilità, alle due terzi
» del vero. L'arcosolio della parole ad austro ha una
» corda di otto palmi e mezzo , e la maggiore pro-
» fondila di palmi tre e mezzo. Ma prima di descri-
» vere le pitture che l'adornano è a dire di un'altra
» figura , la quale apparisce in quello spazio, che è
» tra l'angolo che fanno le due pareli e la curva di
>» questo arcosolio. È dessa per me di una grandis-
» sima importanza, perchè, come la giudico, ci dà la
» chiave per aprirci l'intelligenza delie cinque figure
» descritte. Rappresenta un giovine tunicato e pai*
» liato , con semplici solee ai piedi allacciate sulle
» caviglie, il quale sulla testa porla il proprio nome
» SANCTVS EVTYG {hetes). Bulichete , laico di Poz-
» zuoli, fu uno dei compagni del martirio di s. Gen-
» naro , insieme con Sosio diacono della chiesa di
» Mise/io, Procolo diacono di quella di Pozzuoli, Feslo
» c Desiderio diacono e lettore di quella di Benevento,
» ed Acuzio laico anche di Pozzuoli. Adunque il ve-
» scovo coi quattro chierici nel primo arcosolio è
» Gennaro coi diaconi Sosio, Procolo, e Festo, e col
» lettore Desidèrio , come li troviamo nella grande
» catacomba di s. Gennaro dei Poveri, pubblicati dal
» sig. comm. D'Aloe nella nuova sua Storia della
» Chiesa di Napoli. Manca di presente s. Acuzio ,
» ma non dovette essere così da principio , perchè
» all'altro lato dell' arcosolio di questa parete ad au-
» stro , dove per la euritmia avremmo potuto rinve-
» nido, fu sfondata la parete, per praticarvi la porta,
» onde ora si entra no! cubicolo. Ecco poi la com-
» posizione della nicchia dell' arcosolio. Sono due
» figure, di una delle quali, e propriamente di quella
» a sinistra di chi guarda , non resta che la parte
» dalla vita in su, palliate e tunicate con grande au-
» reola intorno ai capi, e con le mani giunte e volle
» verso di una gran croce gemmata ad una altezza
» poco superiore alle loro teste. Sulla figura a si-
» nistra di chi guarda si legge SAN..., ma tutte
» le altre lettere sono interamente svanite.
y> Rimane il terzo arcosolio , ma per ragguagliare
y> il muro da quella parte fu riempito di fabbrica re-
» cente, di modo che nulla ne sappiamo de' dipinti.
» Ma come in compenso resta una figura allo spigolo
» esterno dell'arco, a sinistra di chi guarda. Essa a
» corrispondenza del santo Eutichete della parete di-
» rimpetto , è di un giovane panneggiato come gli
» altri, che porta ad armacollo una lunga e sottile
» croce ; questa esce un tratto dietro la sua testa ,
» poggiando sull'omero dritto, ed ei la regge con la
» mano sinistra distesa, ; mentre leva l'altro braccio
» all'altezza del volto. È perduto meglio di uri terzo
» di questo dipinto dalla parie inferiore, ove fu aperto
» in tempi posteriori 1' ingresso ad un cunicolo che
» deve certamente comunicare con 1' adjacente cata-
» comba, ma che ora non si può , ingombro com' è
» di rottami , percorrere. Anche questa figura ha
» scritto in alto sulla testa il suo nome, che la rende
» interessantissima: SANCTVS PROTASlV(s).
» La volta di questo cubicolo, che si eleva di tre
» palmi o poco più su' punti culminanti degli arco-
» soli, è sfondata nel mezzo; ma si vede che è opera
» posteriore.
» L'epoca di questo monumento mi pare istorica-
» mente incontrastabile , nò lo stile dei dipinti vi
» dissente.
» Piacia a Dio, che possa rivelarsi quando che
» sia ai nostri studii tutta intiera questa catacomba ».
» data in varii punti , rivelandomi 1' esistenza delle
» sottoposte pitture, m'indussero ad un lavoro d'im-
» mensa pazienza per isgombrarle di quella imporlu-
» na palina che le ricopriva, lo non la terrò più a
» bada.
11 cubicolo ha dodici palmi napoletani (da oriente
» ad occidente) per nove e tre quarti , cavato tutto
» nel tufo, tranne la parete ad oriente , che fu ta-
» gliala pel muro della nuova chiesa, ciò che dimo-
» stra che in origine dovette essere più lungo. Nelle
» tre pareti antiche sono cavati tre arcosoli, ed il
» pavimento attuale, che è a livello di quello della
» chiesa, ha riempito il cubicolo fino all'impostatura
» degli archi. 11 principale degli arcosoli è nella
» parete occidentale ; ha una corda di palmi nove
» e tre quarti, e la maggiore profondità di palmi tre
» e tre quarti, li occupato da cinque figure a fresco:
» in mezzo un vescovo coi sandali neri che rivesto-
» no tutta la gamba, indossando la casola , che be-
» ned ice con la dritta, e con la sinistra involta in
» un panno ( un manipolo? ) sostiene all' altezza del
» petto un libro aperto. Di sopra la testa rimangono
» le vestigie abbastanza- sensibili di una corona, che
» ne compiva 1' ornamento con qualche segno di
» grande aureola che gli girava intorno al capo.
» L'aspetto di quella figura ò di un giovine nel sem-
» biante decoroso ed avvenente. Le altre quattro figu-
» re sono distribuite due per lato a questa di mozzo,
» tutte con tunica e pallio, solee allacciate al piede,
» e circondate le teste di larghe aureole. Dagli omeri
» in su sono più alte della figura di mezzo, e il loro
» aspello è quello della prima virilità, alle due terzi
» del vero. L'arcosolio della parole ad austro ha una
» corda di otto palmi e mezzo , e la maggiore pro-
» fondila di palmi tre e mezzo. Ma prima di descri-
» vere le pitture che l'adornano è a dire di un'altra
» figura , la quale apparisce in quello spazio, che è
» tra l'angolo che fanno le due pareli e la curva di
>» questo arcosolio. È dessa per me di una grandis-
» sima importanza, perchè, come la giudico, ci dà la
» chiave per aprirci l'intelligenza delie cinque figure
» descritte. Rappresenta un giovine tunicato e pai*
» liato , con semplici solee ai piedi allacciate sulle
» caviglie, il quale sulla testa porla il proprio nome
» SANCTVS EVTYG {hetes). Bulichete , laico di Poz-
» zuoli, fu uno dei compagni del martirio di s. Gen-
» naro , insieme con Sosio diacono della chiesa di
» Mise/io, Procolo diacono di quella di Pozzuoli, Feslo
» c Desiderio diacono e lettore di quella di Benevento,
» ed Acuzio laico anche di Pozzuoli. Adunque il ve-
» scovo coi quattro chierici nel primo arcosolio è
» Gennaro coi diaconi Sosio, Procolo, e Festo, e col
» lettore Desidèrio , come li troviamo nella grande
» catacomba di s. Gennaro dei Poveri, pubblicati dal
» sig. comm. D'Aloe nella nuova sua Storia della
» Chiesa di Napoli. Manca di presente s. Acuzio ,
» ma non dovette essere così da principio , perchè
» all'altro lato dell' arcosolio di questa parete ad au-
» stro , dove per la euritmia avremmo potuto rinve-
» nido, fu sfondata la parete, per praticarvi la porta,
» onde ora si entra no! cubicolo. Ecco poi la com-
» posizione della nicchia dell' arcosolio. Sono due
» figure, di una delle quali, e propriamente di quella
» a sinistra di chi guarda , non resta che la parte
» dalla vita in su, palliate e tunicate con grande au-
» reola intorno ai capi, e con le mani giunte e volle
» verso di una gran croce gemmata ad una altezza
» poco superiore alle loro teste. Sulla figura a si-
» nistra di chi guarda si legge SAN..., ma tutte
» le altre lettere sono interamente svanite.
y> Rimane il terzo arcosolio , ma per ragguagliare
y> il muro da quella parte fu riempito di fabbrica re-
» cente, di modo che nulla ne sappiamo de' dipinti.
» Ma come in compenso resta una figura allo spigolo
» esterno dell'arco, a sinistra di chi guarda. Essa a
» corrispondenza del santo Eutichete della parete di-
» rimpetto , è di un giovane panneggiato come gli
» altri, che porta ad armacollo una lunga e sottile
» croce ; questa esce un tratto dietro la sua testa ,
» poggiando sull'omero dritto, ed ei la regge con la
» mano sinistra distesa, ; mentre leva l'altro braccio
» all'altezza del volto. È perduto meglio di uri terzo
» di questo dipinto dalla parie inferiore, ove fu aperto
» in tempi posteriori 1' ingresso ad un cunicolo che
» deve certamente comunicare con 1' adjacente cata-
» comba, ma che ora non si può , ingombro com' è
» di rottami , percorrere. Anche questa figura ha
» scritto in alto sulla testa il suo nome, che la rende
» interessantissima: SANCTVS PROTASlV(s).
» La volta di questo cubicolo, che si eleva di tre
» palmi o poco più su' punti culminanti degli arco-
» soli, è sfondata nel mezzo; ma si vede che è opera
» posteriore.
» L'epoca di questo monumento mi pare istorica-
» mente incontrastabile , nò lo stile dei dipinti vi
» dissente.
» Piacia a Dio, che possa rivelarsi quando che
» sia ai nostri studii tutta intiera questa catacomba ».