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Bullettino di archeologia cristiana — 5.1867

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Nr. 5 (Settembre e Ottobre 1867)
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L' epitaffio di Teofilatto arcidiacono napolitano, e la scoperta d'un cubicolo dipinto nelle catacombe di s. Severo in Napoli
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https://doi.org/10.11588/diglit.17354#0077

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— 74 —

» data in varii punti , rivelandomi 1' esistenza delle

» sottoposte pitture, m'indussero ad un lavoro d'im-

» mensa pazienza per isgombrarle di quella imporlu-

» na palina che le ricopriva, lo non la terrò più a

» bada.

11 cubicolo ha dodici palmi napoletani (da oriente

» ad occidente) per nove e tre quarti , cavato tutto

» nel tufo, tranne la parete ad oriente , che fu ta-

» gliala pel muro della nuova chiesa, ciò che dimo-

» stra che in origine dovette essere più lungo. Nelle

» tre pareti antiche sono cavati tre arcosoli, ed il

» pavimento attuale, che è a livello di quello della

» chiesa, ha riempito il cubicolo fino all'impostatura

» degli archi. 11 principale degli arcosoli è nella

» parete occidentale ; ha una corda di palmi nove

» e tre quarti, e la maggiore profondità di palmi tre

» e tre quarti, li occupato da cinque figure a fresco:

» in mezzo un vescovo coi sandali neri che rivesto-

» no tutta la gamba, indossando la casola , che be-

» ned ice con la dritta, e con la sinistra involta in

» un panno ( un manipolo? ) sostiene all' altezza del

» petto un libro aperto. Di sopra la testa rimangono

» le vestigie abbastanza- sensibili di una corona, che

» ne compiva 1' ornamento con qualche segno di

» grande aureola che gli girava intorno al capo.

» L'aspetto di quella figura ò di un giovine nel sem-

» biante decoroso ed avvenente. Le altre quattro figu-

» re sono distribuite due per lato a questa di mozzo,

» tutte con tunica e pallio, solee allacciate al piede,

» e circondate le teste di larghe aureole. Dagli omeri

» in su sono più alte della figura di mezzo, e il loro

» aspello è quello della prima virilità, alle due terzi

» del vero. L'arcosolio della parole ad austro ha una

» corda di otto palmi e mezzo , e la maggiore pro-

» fondila di palmi tre e mezzo. Ma prima di descri-

» vere le pitture che l'adornano è a dire di un'altra

» figura , la quale apparisce in quello spazio, che è

» tra l'angolo che fanno le due pareli e la curva di

>» questo arcosolio. È dessa per me di una grandis-

» sima importanza, perchè, come la giudico, ci dà la

» chiave per aprirci l'intelligenza delie cinque figure

» descritte. Rappresenta un giovine tunicato e pai*

» liato , con semplici solee ai piedi allacciate sulle

» caviglie, il quale sulla testa porla il proprio nome

» SANCTVS EVTYG {hetes). Bulichete , laico di Poz-

» zuoli, fu uno dei compagni del martirio di s. Gen-

» naro , insieme con Sosio diacono della chiesa di

» Mise/io, Procolo diacono di quella di Pozzuoli, Feslo

» c Desiderio diacono e lettore di quella di Benevento,

» ed Acuzio laico anche di Pozzuoli. Adunque il ve-

» scovo coi quattro chierici nel primo arcosolio è

» Gennaro coi diaconi Sosio, Procolo, e Festo, e col

» lettore Desidèrio , come li troviamo nella grande

» catacomba di s. Gennaro dei Poveri, pubblicati dal

» sig. comm. D'Aloe nella nuova sua Storia della

» Chiesa di Napoli. Manca di presente s. Acuzio ,

» ma non dovette essere così da principio , perchè

» all'altro lato dell' arcosolio di questa parete ad au-

» stro , dove per la euritmia avremmo potuto rinve-

» nido, fu sfondata la parete, per praticarvi la porta,

» onde ora si entra no! cubicolo. Ecco poi la com-

» posizione della nicchia dell' arcosolio. Sono due

» figure, di una delle quali, e propriamente di quella

» a sinistra di chi guarda , non resta che la parte

» dalla vita in su, palliate e tunicate con grande au-

» reola intorno ai capi, e con le mani giunte e volle

» verso di una gran croce gemmata ad una altezza

» poco superiore alle loro teste. Sulla figura a si-

» nistra di chi guarda si legge SAN..., ma tutte

» le altre lettere sono interamente svanite.

y> Rimane il terzo arcosolio , ma per ragguagliare

y> il muro da quella parte fu riempito di fabbrica re-

» cente, di modo che nulla ne sappiamo de' dipinti.

» Ma come in compenso resta una figura allo spigolo

» esterno dell'arco, a sinistra di chi guarda. Essa a

» corrispondenza del santo Eutichete della parete di-

» rimpetto , è di un giovane panneggiato come gli

» altri, che porta ad armacollo una lunga e sottile

» croce ; questa esce un tratto dietro la sua testa ,

» poggiando sull'omero dritto, ed ei la regge con la

» mano sinistra distesa, ; mentre leva l'altro braccio

» all'altezza del volto. È perduto meglio di uri terzo

» di questo dipinto dalla parie inferiore, ove fu aperto

» in tempi posteriori 1' ingresso ad un cunicolo che

» deve certamente comunicare con 1' adjacente cata-

» comba, ma che ora non si può , ingombro com' è

» di rottami , percorrere. Anche questa figura ha

» scritto in alto sulla testa il suo nome, che la rende

» interessantissima: SANCTVS PROTASlV(s).

» La volta di questo cubicolo, che si eleva di tre

» palmi o poco più su' punti culminanti degli arco-

» soli, è sfondata nel mezzo; ma si vede che è opera

» posteriore.

» L'epoca di questo monumento mi pare istorica-

» mente incontrastabile , nò lo stile dei dipinti vi

» dissente.

» Piacia a Dio, che possa rivelarsi quando che

» sia ai nostri studii tutta intiera questa catacomba ».
 
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