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<e minute lettere, che ho veduto neh' antico ipogeo
della chiesa affisso al fondo d'un loculetto o nicchia
creata, come sembrami, per collocare una o più lu-
cerne ; e ne sono visibili soltanto le lettere seguenti ;
forse l'una o l'altra tuttora superstite è nascosta die-
tro i marmi coi quali è posta in costruzione.

OLI

agelentin----

sassvlanvs ----

sassvlanvs .....

nvndinesi.......

QVIBVS D1EBVS • I • " •

Sembra un frammento di latercolo di nomi proprii,
invero assai strani e forse fino ad ora inaudili, non
saprei a qual corpo o novero di persone spettante ; e
non pare che abbia rispetto veruno alla villa, della
quale ho tolto a ragionare.

G. B. de Rossi.

Giunta all' articolo il tribunale della Basilica pompe-
iana quando, e da chi costruito.

Siccome in tutto l'articolo, che riguarda il sup-
plemento ai dieci frammenti della lapida trovata nella
Basilica pompeiana , non si è data la lezione completa
di essi, così ho creduto doverlo fare con più profitto
nel disegno aggiunto alla tav. I. di quesl' anno : indi
risulta, che la prima linea è di caratteri quasi la metà
più grandi di quelli delle due linee seguenti ,"e che
i pezzi lasciano uno spazio maggiore di quello , che
non aveva potuto rilevare dal primo disegno. Lasciai
per altro la cosa in tale condizione , che può ricevere
ora il suo perfezionamento dall' aggiunta che qui sot-
topongo ; donde risulta , che il tribunale probabil-
mente fu costruito sugli ultimi anni di Augusto tra il
7t52 e'1 764. Il PP. che comincia la seconda linea si
è dispulalo quel posto insolito a cagione della esatta
disposizione della leggenda ; gli altri supplementi di-
fendono la loro convenienza , e maggiore probabilità
quanto basta.

Garrucci.

Sul programma pompeiano di Giulia Felice.

Il programma di locazione di una parte dei predii
di Giulia Felice , scoperto in Pompei il giorno 8 feb-
braio 1756 ( Gior. degli scavi tom. I, par. I, col. 41
42) , termina con le lettere S. Q. D. L. E. N. C,
che dal Rosini, rifiutata la interpelrazione del Win-
ckelmann (Si Quis Dominam Loci Eius Non Cogno-
verit), furono spiegate : Si Quis Domi Lenocinium
Exerceat Ne Conducilo, ovvero Sì quis Damnatum
Lenocinium Exerceat Ne Conducilo (Dissert. isag. part.
I, cap. 10, pag. 63-65). A me sembra, che per due
ragioni debbasi rigettare anche questo supplemento
del Rosini, nonché la emendazione del Guarini (Fasti
duumv. p.199), Si Quem Deceal Localio Eorum Nos
Convellilo, sfornita di autorità classiche e di confronti.

La prima si è, che parlandosi nel programma della
locazione di un venenum, non avrebbero dovuto es-
serne esclusi i lenones, contro i quali sebbene trovisi
l'epitome di una costituzione dell'imperatore Leone,
che incomincia Myj^ls Tropvofòoffxii'rw rov Xonroù x.
r. X. ( Cod., lib. XI, tit. XLI, § 7), pure non esiste
alcuna legge più antica, che loro inibisse di locare
un' abitazione, quando i poeti esponevanli sulle scene
alla derisione del popolo, al paride'servifraudolenti,
de' padroni avari, de' parassiti, e delle cortigiane. Che
se la pubblica morale considerava i lenoni, procaci,
impudenti, e sentina di ogni vizio, slerquilìnium pu-
blicum ( Plàut. Pers. act. ILI, se. III, v. 3 seg. ),
non è per questo eh' essi non esistessero ; e chi locava
un grande edifizio ad uso di venerio , dovea ben es-
ser conscio, che abitatori di quel luogo sarebbero
stati lenoni e meretrici: onde strana riusciva la esclu-
sione dei primi, se avesse voluto indicarsi colle sigle
finali del programma.

Altra ragione valevole ad eliminare la interpetra-
zione del Rosini si è, che dovendo quelle lettere con-
tenere una formola giuridica , la quale fosse a tulli
nota , o di facile intelligenza, che seguiva il patto
della locazione quinquennale, ANNOSCONTINVOS-
QVINQVE , essa o dovea rinchiudere la spiegazione
di tal patto in cui stabilivasi il termine dello affitto, o
apportarvi una qualsivoglia modiGca. Se fosse slato
 
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