NOTIZIE SUL CEMETERO CRISTIANO DI BONARIA
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Spano che fu il primo a darne notizia1 (cfr. fig. 3). L’ingresso
consiste in una gradinata a ventaglio A. la quale conduce ad una
porta quadrata che serve di ac-
cesso ad un vestibolo semicir-
colare B, la cui volta è ornata
con raggi rilevati scolpiti nella
stessa roccia. Da questo vestibolo
si accede ad una grande sala
rettangolare C, il cui cielo è so-
stenuto da due colonne rilasciate
nel tagliare il tufo calcareo; in
corrispondenza di queste ultime,
nel mezzo dei lati corti della
stanza, si aprono due porte che
danno accesso a dei cubicoli se-
condarii; invece nel lato lungo di
fronte all’ingresso dal vestibolo e
nel fondo di un incavo a nicchia
si apre un’altra porta, la quale dà accesso ad una seconda sala
del tutto analoga a quella antecedente e provvista di un ampio
lucernario rettangolare E, scavato nello spessore della roccia
sovrastante. Manca ogni traccia dell’altare che dovette forse
essere portatile, solo si nota nel mezzo della parete di fondo
un’abside, nel cui centro è una specie di nicchia; in un lato
poi e nella parete di fondo tre porte danno accesso a piccole
stanzette di diversa forma.
In questo monumento panni si possa riconoscere un sepolcro
gentilizio romano adibito poi ad uso di tempio cristiano, am-
bienti sepolcrali simili essendo stati ritrovati in Sardegna a
Monte Pertusu presso Ploaghe e nelle vicinanze di Cuglieri 1 2.
1 Spano, Bull. arch. sardo, 1855, pag. 170 e seg.
2 Spano, Bull. arch. sardo, 1855, pag. 172, n. 1. Lamarmora, Voyage
en Sardaigne, II, pag. 167 ; Atlas II, pi. XVI.
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Spano che fu il primo a darne notizia1 (cfr. fig. 3). L’ingresso
consiste in una gradinata a ventaglio A. la quale conduce ad una
porta quadrata che serve di ac-
cesso ad un vestibolo semicir-
colare B, la cui volta è ornata
con raggi rilevati scolpiti nella
stessa roccia. Da questo vestibolo
si accede ad una grande sala
rettangolare C, il cui cielo è so-
stenuto da due colonne rilasciate
nel tagliare il tufo calcareo; in
corrispondenza di queste ultime,
nel mezzo dei lati corti della
stanza, si aprono due porte che
danno accesso a dei cubicoli se-
condarii; invece nel lato lungo di
fronte all’ingresso dal vestibolo e
nel fondo di un incavo a nicchia
si apre un’altra porta, la quale dà accesso ad una seconda sala
del tutto analoga a quella antecedente e provvista di un ampio
lucernario rettangolare E, scavato nello spessore della roccia
sovrastante. Manca ogni traccia dell’altare che dovette forse
essere portatile, solo si nota nel mezzo della parete di fondo
un’abside, nel cui centro è una specie di nicchia; in un lato
poi e nella parete di fondo tre porte danno accesso a piccole
stanzette di diversa forma.
In questo monumento panni si possa riconoscere un sepolcro
gentilizio romano adibito poi ad uso di tempio cristiano, am-
bienti sepolcrali simili essendo stati ritrovati in Sardegna a
Monte Pertusu presso Ploaghe e nelle vicinanze di Cuglieri 1 2.
1 Spano, Bull. arch. sardo, 1855, pag. 170 e seg.
2 Spano, Bull. arch. sardo, 1855, pag. 172, n. 1. Lamarmora, Voyage
en Sardaigne, II, pag. 167 ; Atlas II, pi. XVI.