DL UN PREGEVOLE MONUMENTO DI ANTICA SCULTURA CRISTIANA 209
due sarcofagi, uno del palazzo Randanini in Roma e l’altro
di s. Apollinare in Classe, a Ravenna \ Tali figure sono poi
talvolta unite nei suddetti monumenti al pastore e all’orante in
modo analogo alla scultura di s. Maria Antiqua; e così le ve-
diamo infatti nel citato sarcofago della via Salaria, che è uno
dei più rari ed antichi esempi di scultura cristiana, e di cui
qui aggiungo una riproduzione per comodità di confronto.
Il pastore e l’orante formano un gruppo solenne ed assai
importante nelle composizioni dell’antica arte cristiana; nelle
quali l’orante, simbolo ordinario dell’anima che prega in cielo
per i superstiti, può assorgere ad un significato anche più alto.
La sua unione infatti con la figura del pastore può alludere al
conj agio (Sizigia) fra Cristo e la Chiesa, secondo il concetto
della omelia di Clemente romano, ripetuto in alcuni antichi
scritti di autori cristiani ed espresso nella celeberrima iscrizione
di Abercio, ove la UI2TI2 rappresenta la vergine sposa del
pastore immacolato, cioè la Chiesa 2. E il concetto primitivo del-
l’orante, come simbolo dell’anima è in tal caso mantenuto, ma
generalizzato e nobilitato; rappresentando essa non già un’anima
individua, ma tutta la collettività delle anime beate, cioè la Chiesa
trionfante in cielo che prega per quella militante sopra la terra.
1 de Rossi, Bull. cVarch. crist., 1879, pag1. 111.
2 Ibidem, 1887, p. 42.
due sarcofagi, uno del palazzo Randanini in Roma e l’altro
di s. Apollinare in Classe, a Ravenna \ Tali figure sono poi
talvolta unite nei suddetti monumenti al pastore e all’orante in
modo analogo alla scultura di s. Maria Antiqua; e così le ve-
diamo infatti nel citato sarcofago della via Salaria, che è uno
dei più rari ed antichi esempi di scultura cristiana, e di cui
qui aggiungo una riproduzione per comodità di confronto.
Il pastore e l’orante formano un gruppo solenne ed assai
importante nelle composizioni dell’antica arte cristiana; nelle
quali l’orante, simbolo ordinario dell’anima che prega in cielo
per i superstiti, può assorgere ad un significato anche più alto.
La sua unione infatti con la figura del pastore può alludere al
conj agio (Sizigia) fra Cristo e la Chiesa, secondo il concetto
della omelia di Clemente romano, ripetuto in alcuni antichi
scritti di autori cristiani ed espresso nella celeberrima iscrizione
di Abercio, ove la UI2TI2 rappresenta la vergine sposa del
pastore immacolato, cioè la Chiesa 2. E il concetto primitivo del-
l’orante, come simbolo dell’anima è in tal caso mantenuto, ma
generalizzato e nobilitato; rappresentando essa non già un’anima
individua, ma tutta la collettività delle anime beate, cioè la Chiesa
trionfante in cielo che prega per quella militante sopra la terra.
1 de Rossi, Bull. cVarch. crist., 1879, pag1. 111.
2 Ibidem, 1887, p. 42.