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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 7.1901

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Lugari, G. B.: Il Sacello «Domine, quo vadis» sulla via Appia
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https://doi.org/10.11588/diglit.18744#0030

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Gr. B. LUGARI

mostra di una piccola nicchia in marmo, appartenuta forse alla
vecchia celletta. Questi graffiti, che non possono essere se non
posteriori al restauro, sono tuttavia un’eco di quella devozione
che per questo luogo si ebbe nei secoli innanzi, ed un accenno
ne abbiamo in quel più vecchio graffito, di cui ora ho parlato.
Il moltiplicarsi dei graffiti nei sacri ipogei, tutti lo sanno, sono
indizio di un luogo di grande venerazione e ci sono sicuro pegno
di un sepolcro di martire illustre. Così qui la presenza di graffiti
in sì gran copia ci attesta che quel tempietto custodiva un vene-
rando ricordo, ossia ci attesta quello essere il luogo, dove il
Signore apparve a s. Pietro.

Ed ora non mi resta che a dire di quella pietra che è in
venerazione nella chiesa di S. Sebastiano : Vestigia Domini
Nostri. Queste vestigia da alcuni sono credute miracolose, da
altri un marmo pagano, che, male interpretato dalle menti fan-
tastiche del medio-evo, potè dare origine al curioso racconto. Io
penso però che non siano nò miracolose, nè marmo pagano.
Non posso dir miracolose quelle vestigia, perchè troppo mani-
festa la mano dell’uomo e di più mano abbastanza imperita;
non posso concedere che sia un marmo pagano, perchè le pietre
portate a confronto sono sempre assai più artisticamente segnate
che non queste, al sommo rozze ed imperfette, che, a mia vista,
sanno di una età così bassa, da non poter neppure pensare ad
una pietra votiva pagana. Io stimo che questo altro non sia se
non un marmo, che era posto nel centro del pavimento del tem-
pietto, il qual marmo appunto per essere nel centro copriva il
luogo tradizionale, ove da s. Pietro fu veduto il Salvatore posare
i sacri piedi. Ora come i bramici, i quali avevan toccato non
i corpi dei martiri e dei santi, ma i loro sarcofagi, eran tenuti
meritamente quali reliquie e si veneravano, così questa pietra,
che non è improbabile abbia coperto quel posto venerando fu
tenuta giustamente per tale e meritamente si venerò. E temen-
dosi forse per le incursioni barbariche dei Goti, ad esempio, o
 
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