Passeri, Giovanni Battista: Vite de' pittori, scultori ed architetti che anno lavorato in Roma, morti dal 1641 fino al 1673 (Rom, 1772) [Cicognara, 2344]

è il più dolce il più omogeneo affetto dell'uo-
mo ben formato, quelle sole me l'anno detta-
ta . Perdonate se non ve ne ho prevenuto
com'è il costume 5 me ne ha distolto il giusto
timore, che la vofìra rara modefìia non me lo
impedisse , nel qual caso certamente non avrei
saputo disobbedirvi. Sarà quella la sola soper-
chieria che potevate temere da me , e son troppo
sicuro dell'animo e della amicizia vofìra per dubi-
tare d'un'amorevole gradimento. Inoltre quella
dedica vi conviene per ogni conto, giacche per
Fangustia del tempo non m'è stato permelTo l'indi-
rizzarvi qualche cosa del mio, come avrei deside-
rato. E'quello libro opera d'un Ecclesiastico, che
quando visse era savissimo, e voi lo siete al pari
di qualunque. E' opera di belle Arti, e chi ne è
più amante e conoscitore dì Voi , che avete
raccolte tante e sì belle cose in quello genere?
E' opera da me data alla luce , e chi v'è più
tenuto di me per tanti contrasfegni d'amore che
la vostr'anima grande m'ha dato mai sempre per
lo spazio di vent'anni, che ho l'onore di conoscer-
vi? Permettetemi, che io qui fra tant'altri che
potrei accennarvi vi rammenti quanta consolazio-
ne mi davate nel tempo che la più violenta guerra
ci