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https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0011
VII
Qiiando morì in Napoli accorato da disgusti il povero
Domenichino che fu l'anno 1541 il Pasieri, il quale appunto
in quell'anno, se non isbaglio , era Principe dell'Accade-
mia di S. Luca ne ebbe un dolore atrocissìmo . Non potè
egli apportare altro alleviamento alla su a afflizione, che fa*
cendogli celebrare un' accademia funebre di versi , che si
recitò solennemente nel gran salone della Cancelleria a_>
S. Lorenzo e Damaso. La Chiesa dell'Accademia di S. Lu-
ca ove avrebbe dovuto eseguir/ì era ingombrata dalla fab-
brica , che ne flava allora facendo Pietro da Cortona . H
Pasieri come Amico, Letterato , e Pittore vi volle fare
l'orazione funebre, e dipingere il ritratto del Defunto che
con belli ornamenti dall'Autore ideati servi alla funzione,
e passò dappoi fra i ritratti de' Pittori ilìustri , che si ve-
dono presentemente nella Sala di S. Luca . Doveano per
mezzo delle stampe publicarsi coli' orazione tutte quelle
composizioni poetiche ma l'invidia lo impedì come succes
se varj anni dopo in Bologna anche per la morte dell'Albani.
Fu chiamato al servizio del Re di Francia del 1*548
il celebre scultore Alessandro Algardi di cui era grand'a-
mico il Passeri. Alessandro Io invitò ad accompagnarlo a
Parigi, ma quello viaggio non ebbe poi luogo, perchè l'AI-
gardi dopo varie incertezze persuaso dal principe .Don Ca-
millo Pamfìlio rinunziò a così luminosa occasione e finì di
stabilirsi in Roma .
Dilettava!! molto di far versi il noflro Passeri, e scri-
vea spiritosamente benché nello stile affettato di quel seco-
lo . L'anno 167$ , quantunque egli fosse attempato reci-
tò in una di quelle solenni Accademie che all'occasione del-
la diflribuzione dei prem; del disegno soglionsi ora celebra-
re in Campidoglio alla presenza della primaria nobiltà , e
di molti Cardinali. Eravi tra gli ascoltanti il Cardinale Al-
tieri parente di Clemente X allora regnante , e che per
tanta sublime aderenza avea in Roma grande autorità , e
credi-
Qiiando morì in Napoli accorato da disgusti il povero
Domenichino che fu l'anno 1541 il Pasieri, il quale appunto
in quell'anno, se non isbaglio , era Principe dell'Accade-
mia di S. Luca ne ebbe un dolore atrocissìmo . Non potè
egli apportare altro alleviamento alla su a afflizione, che fa*
cendogli celebrare un' accademia funebre di versi , che si
recitò solennemente nel gran salone della Cancelleria a_>
S. Lorenzo e Damaso. La Chiesa dell'Accademia di S. Lu-
ca ove avrebbe dovuto eseguir/ì era ingombrata dalla fab-
brica , che ne flava allora facendo Pietro da Cortona . H
Pasieri come Amico, Letterato , e Pittore vi volle fare
l'orazione funebre, e dipingere il ritratto del Defunto che
con belli ornamenti dall'Autore ideati servi alla funzione,
e passò dappoi fra i ritratti de' Pittori ilìustri , che si ve-
dono presentemente nella Sala di S. Luca . Doveano per
mezzo delle stampe publicarsi coli' orazione tutte quelle
composizioni poetiche ma l'invidia lo impedì come succes
se varj anni dopo in Bologna anche per la morte dell'Albani.
Fu chiamato al servizio del Re di Francia del 1*548
il celebre scultore Alessandro Algardi di cui era grand'a-
mico il Passeri. Alessandro Io invitò ad accompagnarlo a
Parigi, ma quello viaggio non ebbe poi luogo, perchè l'AI-
gardi dopo varie incertezze persuaso dal principe .Don Ca-
millo Pamfìlio rinunziò a così luminosa occasione e finì di
stabilirsi in Roma .
Dilettava!! molto di far versi il noflro Passeri, e scri-
vea spiritosamente benché nello stile affettato di quel seco-
lo . L'anno 167$ , quantunque egli fosse attempato reci-
tò in una di quelle solenni Accademie che all'occasione del-
la diflribuzione dei prem; del disegno soglionsi ora celebra-
re in Campidoglio alla presenza della primaria nobiltà , e
di molti Cardinali. Eravi tra gli ascoltanti il Cardinale Al-
tieri parente di Clemente X allora regnante , e che per
tanta sublime aderenza avea in Roma grande autorità , e
credi-