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https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0105
FIAMMINGO. 8?
e perche era commodo il teneva contento con regali , e_>
con ricognizioni onorevoli delle sue fatiche . Quella cosa
fu a Francesco di qualche ajuto, e si godeva spesso lari-
creazione delti Fiamminghi suoi compatriota dentro l'ospi-
zlo di quella nazione alla Chiesa di S. Giuliano alli Cesa-
rini, ed io che abitavo incontro , benché folli assai Giovi-
netto , lo vedevo ivi spesse volte a banchettare con molti,
lavorava anche in avorio Crocifisiì , ed altro di uno Iti-
le assai studiato , e di buona maniera.
Fu proporlo Francefco al Contestabile Filippo Colonna ,
che era V onore di quella gran Casa , per le sue am-
mirabili qualità , per la ristaurazione d' alcune statue che
servivano di ornamento al suo Palazzo. Nel praticar D. Fi-
lippo quell'uomo di tanto merito , e valore gli prese affet-
to non ordinario , e ne fece quella stima che era dovuta
alla sua virtù . Gli ordinò un Crocefìssò d'avorio di altez-
za vicino a tre palmi, che da Francesco fu ridotto a tal
perfezzione, e cosi compito , che avendolo ammirato quel
gran Principe , per dimostrazione di quanto lo {limava ,
ne fece un dono al Pontefice Urbano Vili suo parente. Fu
cagione questo bel dono che il Papa pigliasse cognizione di
Francesco , e che concepisse per lui qualche benevolenza «
Questo fatto ingelosì non poco altri Professòri già in possessb
della grazia d'Urbano, e parlavano del Fiammingo con Io-
di scarse , fredde , e di poco momento , asserendo eltere
solo abile a piccioli modelli di qualche putto, o d'altre co-
te di poca portata . Facendo istanza il Papa , che questo
grand5 uomo fosse impiegato in qualche occafìone , per li
suoi stimoli solleciti , ed incessanti gli furono dati da fare
alcuni modelli di putti di non molta grandezza , che dove-
vano gettarsi di metallo , per servire d'ornamento alle quat-
tro colonne del Ciborio di bronzo che nella gran Balìlica
di S. Pietro è sotto alla circonferenza della gran Cupola •
Pcnsarono gli emuli di Francesco, che quelli putti per ei-
sere
e perche era commodo il teneva contento con regali , e_>
con ricognizioni onorevoli delle sue fatiche . Quella cosa
fu a Francesco di qualche ajuto, e si godeva spesso lari-
creazione delti Fiamminghi suoi compatriota dentro l'ospi-
zlo di quella nazione alla Chiesa di S. Giuliano alli Cesa-
rini, ed io che abitavo incontro , benché folli assai Giovi-
netto , lo vedevo ivi spesse volte a banchettare con molti,
lavorava anche in avorio Crocifisiì , ed altro di uno Iti-
le assai studiato , e di buona maniera.
Fu proporlo Francefco al Contestabile Filippo Colonna ,
che era V onore di quella gran Casa , per le sue am-
mirabili qualità , per la ristaurazione d' alcune statue che
servivano di ornamento al suo Palazzo. Nel praticar D. Fi-
lippo quell'uomo di tanto merito , e valore gli prese affet-
to non ordinario , e ne fece quella stima che era dovuta
alla sua virtù . Gli ordinò un Crocefìssò d'avorio di altez-
za vicino a tre palmi, che da Francesco fu ridotto a tal
perfezzione, e cosi compito , che avendolo ammirato quel
gran Principe , per dimostrazione di quanto lo {limava ,
ne fece un dono al Pontefice Urbano Vili suo parente. Fu
cagione questo bel dono che il Papa pigliasse cognizione di
Francesco , e che concepisse per lui qualche benevolenza «
Questo fatto ingelosì non poco altri Professòri già in possessb
della grazia d'Urbano, e parlavano del Fiammingo con Io-
di scarse , fredde , e di poco momento , asserendo eltere
solo abile a piccioli modelli di qualche putto, o d'altre co-
te di poca portata . Facendo istanza il Papa , che questo
grand5 uomo fosse impiegato in qualche occafìone , per li
suoi stimoli solleciti , ed incessanti gli furono dati da fare
alcuni modelli di putti di non molta grandezza , che dove-
vano gettarsi di metallo , per servire d'ornamento alle quat-
tro colonne del Ciborio di bronzo che nella gran Balìlica
di S. Pietro è sotto alla circonferenza della gran Cupola •
Pcnsarono gli emuli di Francesco, che quelli putti per ei-
sere