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https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0252
z3z MARTINO
addotto a persone civili a Frati, a Preti , e ad ogni sorte
di grado, e di condizione ; sicchè veniva perseguitato seve-
ramente dai rigori della giustizia.
Finalmente la prese acerbamente con uno de'principa-
li Criminalisti di Roma, e capitò nelle carceri . Avendolo
quel Giudice dove appunto lo aspettava , si pose in tutta.*
diligenza a lavorare per ridurlo alla sua totale ruina . Gli
ajutì degli amici, e de' Principi non lo abbandonarono io
tanta necessìtà, ma più di ogni cosa gli giovò la sua de-
prezza , e spirito nelle risposte quando veniva esaminato giu-
ridicamente . Martino e/Tendo d'ingegno vivace, e pronto
e perche aveva studiato flava molto avvertito a non lasciarsi
sorprendere dalle interrogazioni chiare , o suggestive ; tan-
to che a quel Giudice non poteva mai riuscire di formare
un procesio convincente , e n' era quasi disperato . Prese
però buona speranza quel Criminalista perche avendolo fat-
to cercare gli trovò addotto una piccola scrittura , nella
quale erano notati ad uso di lista li suoi peccati forsè affi-
ne di formarne un esatta memoria per confettartene . La
scrittura però era fatta con tal confusione che non dichia-
rava particolarmente la sostanza distinta , ma un semplice
' motivo appena intelligibile da lui medesimo . Quel Giudice
benché conoseette ettere lista di peccati da lui commessi ,
dei quali egli non poteva cristianamente fare uso veruno ,
e. benché non potette venire in chiaro di nettun fatto , e
cavarne indizio criminale , si valse però d' una certa parti-
cella notata in quella forma ; Ho detto più volte male del PP*
Parevagli che con quelli due PP. segnati potette dire ho
detto male del Papa, il che forsè non era improbabile ,
e sopra queslo incominciò a raggirarlo con varie interroga-
zioni per farlo cadere dovè sperava , ma sempre indarno .
In fine per convincerlo gli mostrò quella scrittura , e glie
la fece confettare di sua propria mano . Martino punto non
si sbigottì, e perche aveva spirito > quando fu costvetto.dal
Giù-
addotto a persone civili a Frati, a Preti , e ad ogni sorte
di grado, e di condizione ; sicchè veniva perseguitato seve-
ramente dai rigori della giustizia.
Finalmente la prese acerbamente con uno de'principa-
li Criminalisti di Roma, e capitò nelle carceri . Avendolo
quel Giudice dove appunto lo aspettava , si pose in tutta.*
diligenza a lavorare per ridurlo alla sua totale ruina . Gli
ajutì degli amici, e de' Principi non lo abbandonarono io
tanta necessìtà, ma più di ogni cosa gli giovò la sua de-
prezza , e spirito nelle risposte quando veniva esaminato giu-
ridicamente . Martino e/Tendo d'ingegno vivace, e pronto
e perche aveva studiato flava molto avvertito a non lasciarsi
sorprendere dalle interrogazioni chiare , o suggestive ; tan-
to che a quel Giudice non poteva mai riuscire di formare
un procesio convincente , e n' era quasi disperato . Prese
però buona speranza quel Criminalista perche avendolo fat-
to cercare gli trovò addotto una piccola scrittura , nella
quale erano notati ad uso di lista li suoi peccati forsè affi-
ne di formarne un esatta memoria per confettartene . La
scrittura però era fatta con tal confusione che non dichia-
rava particolarmente la sostanza distinta , ma un semplice
' motivo appena intelligibile da lui medesimo . Quel Giudice
benché conoseette ettere lista di peccati da lui commessi ,
dei quali egli non poteva cristianamente fare uso veruno ,
e. benché non potette venire in chiaro di nettun fatto , e
cavarne indizio criminale , si valse però d' una certa parti-
cella notata in quella forma ; Ho detto più volte male del PP*
Parevagli che con quelli due PP. segnati potette dire ho
detto male del Papa, il che forsè non era improbabile ,
e sopra queslo incominciò a raggirarlo con varie interroga-
zioni per farlo cadere dovè sperava , ma sempre indarno .
In fine per convincerlo gli mostrò quella scrittura , e glie
la fece confettare di sua propria mano . Martino punto non
si sbigottì, e perche aveva spirito > quando fu costvetto.dal
Giù-