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Passeri, Giovanni Battista
Vite de' pittori, scultori ed architetti che anno lavorato in Roma, morti dal 1641 fino al 1673 — Rom, 1772 [Cicognara, 2344]

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https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0296
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276 FRANCESCO
Mentre Francesco si vedeva dedito a disegnare , li Tuoi
parenti se ne turbavano , perchè se non badava alle lette-
re lo avrebbero almeno voluto porre nel filatojo di casa ,
e tanto più il Padre se ne rendeva inquieto, perche vede-
va le miserie di alcuni Pittorelli di poca levata , e poca.»
stima, che morivano quasi di necestìtà , non vo^ndo egli
ciò attribuire al loro poco sapere, o poco studio .
Mentre Francesco compiva 1* anno duodecimo di su a
età Agostino suo Padre morì, ed egli non ne seriti quell'
affanno , che è naturale per la perdita del genitore ; per-
che si vide allora in libertà di applicarli a suo modo. La-
sciò dunque ogni altra cosa , e tutto si diede in preda al
disegno ; e perche aveva conosciuto Guido Reni da fanciul-
lo alla scuola, e lo vedeva attendere alla pittura, coli'in-
drizzo di quello si introdusse dal Fiammingo Calvart Pit-
tore in Bologna a quei tempi di qualche stima . Insieme con
Guido disegnava attentamente, e si andava ogni giorno avan-
zando nell' acquifto , prendendo vieppiù animo di approfit-
tarli j perche nel bel principio si diede ad una segreta emu-
lazione del suo condiscepolo, e tanto più entrò fra loro uno
ltimolo pungentisììmo, quanto che vide il Calvart suo Mae-
itro, che per esimersi dalla briga, dava a Guido l'incom-
benza di rivedere i disegni di Francesco, di correggerli,
e di dargli nuove lezzioni . Si fingeva però tra loro una
lega indisTolubile di una stretta amicizia, ma 1' animo dell*
uno , e dell' altro discorreva con altro linguaggio ; perchè
l'Albano che si vedeva inferiore al compagno, ne sentiva
un tarlo troppo grande al cuore, e Guido nel vederlo tanto
avanzarsi gli pareva che fosfe assai vicino non solo a farsu-
gli uguale, ma forsè a superarlo.
In quel tempo sorgeva , e prendeva sempre più aura
la scuola delli tre Caracci, Ludovico il maggiore , che era
cugino , Annibale , ed Agostino fratelli. Quella maniera di
itile nuova > e più vantaggiosa nella perfezione di quanti
allo-
 
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