ANNO F.
3i Marzo 1881.
NUM. i.
RIVISTA ILLUSTRATA
DI ARCHEOLOGIA POPOLARE E INDUSTRIALE
E D'ARTE
uè parole di programma seno ne-
cessarie. E una abitudine, né noi
vorremmo pei primi allontanar-
cene. Ma saranno due soltanto,
giacché più che alle frasi sonore
e piene di promesse, vogliamo af-
fidarci ai fatti.
Che cesa ci proponiamo? E
altrettanto facile a dirsi, quanto, ne conveniamo noi pei
primi, diffìcile a mettersi in atto.
Noi vogliamo che 1' Archeologia, questa scienza mo-
nopolio adesso di pochi ed insigni studiosi, spogli per
qualche ora in ogni mese il manto severo ed il coturno,
e indossati invece con civetteria gli ornamenti moderni
e le vesti attillate, ci racconti con linguaggio più spi-
gliato che non abbia fatto finora, i suui fasti.
Ed è appunto necessario che adoperi molta civetteria,
molta eleganza, per crearsi un piccolo seguito di gente
che a poco a- poco la pigli in simpatia, le faccia un
tantino di corte e finisca per convincersi che non era
poi tanto brutta né severa quanto si credeva, e che più
che ogni altra cosa era quistione di vestito.
E a questa Scienza è nostra intenzione inoltre di dare
un campo più vasto, più pratico, più consentaneo ai
moderni bisogni: un campo che, seminato a dovere,,
darà frutti rigogliosi.
Manca al nostro paese una grammatica delP ornato,
ove il giovane possa man mano seguire l'alternarsi del
progresso e della decadenza dell' arte del disegno, ove
egli possa formare la vista a quella purezza di linea e
a quella eccellenza di gusto, per cui l'Italia ha sempre
menato alto vanto su tutti.
Ne è possibile tornare all'antica grandezza, senza pas-
3i Marzo 1881.
NUM. i.
RIVISTA ILLUSTRATA
DI ARCHEOLOGIA POPOLARE E INDUSTRIALE
E D'ARTE
uè parole di programma seno ne-
cessarie. E una abitudine, né noi
vorremmo pei primi allontanar-
cene. Ma saranno due soltanto,
giacché più che alle frasi sonore
e piene di promesse, vogliamo af-
fidarci ai fatti.
Che cesa ci proponiamo? E
altrettanto facile a dirsi, quanto, ne conveniamo noi pei
primi, diffìcile a mettersi in atto.
Noi vogliamo che 1' Archeologia, questa scienza mo-
nopolio adesso di pochi ed insigni studiosi, spogli per
qualche ora in ogni mese il manto severo ed il coturno,
e indossati invece con civetteria gli ornamenti moderni
e le vesti attillate, ci racconti con linguaggio più spi-
gliato che non abbia fatto finora, i suui fasti.
Ed è appunto necessario che adoperi molta civetteria,
molta eleganza, per crearsi un piccolo seguito di gente
che a poco a- poco la pigli in simpatia, le faccia un
tantino di corte e finisca per convincersi che non era
poi tanto brutta né severa quanto si credeva, e che più
che ogni altra cosa era quistione di vestito.
E a questa Scienza è nostra intenzione inoltre di dare
un campo più vasto, più pratico, più consentaneo ai
moderni bisogni: un campo che, seminato a dovere,,
darà frutti rigogliosi.
Manca al nostro paese una grammatica delP ornato,
ove il giovane possa man mano seguire l'alternarsi del
progresso e della decadenza dell' arte del disegno, ove
egli possa formare la vista a quella purezza di linea e
a quella eccellenza di gusto, per cui l'Italia ha sempre
menato alto vanto su tutti.
Ne è possibile tornare all'antica grandezza, senza pas-