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Pompei: rivista ill. di archeologia popolare e industriale e d'arte — 1.1881/​82

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Minervini, Giulio: Descrizione di una casa pompeiana
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Salazaro, Demetrio: Sull' architettura classica e quella del Medio Evo, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.5959#0042

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chi con rosso zoccolo. Sopra è una cornicetta di stucco j quella inaspettata fuga. È bello il vedere come il pittore
graziosamente lavorata e dipinta a varii colori; e poi nel di questo salottino volle ridurre ad un concetto solo
campo bianco sono elegantissimi ornati, figure femminili, j tutti gli ornati e le figure che vi dipinse. Sono tre scene
sfingi, uccelli e singolarmente varii pavoni, maschere, j di Amore: Nettuno ed Amimone, Teseo ed Arianna,
foglie. Vedonsi nelle pareti alati Amorini; uno di essi tiene : Bacco ed Arianna. Gli Amorini accennano a questi ero-
l'astaelo scudo, un altro l'asta e l'elmo, il terzo il tri- j tici avvenimenti. Alcuni tengono le armi di Teseo, uno
dente, il quarto la clava, il quinto il caduceo di Mercurio. ; di essi ha il tridente di Nettuno, e finalmente un altro
Anche in questo salottino sono tre quadretti: a sinistra \ ha il caduceo di ^Mercurio, di quel dio che presiede alle
è Nettuno barbato con giallo tridente a cui si appressa amorose avventure.

la gentile Amimone quasi nuda veduta di schiena, come E qui poniamo fine, non senza notare che la casa
in altro celebre dipinto del nostro Museo Nazionale, s di cui è parola, non è tanto stranamente costruita. Essa
Nel muro di fronte è Teseo con l'arco, che prende da > non manca di nessuna parte della casa antica, non
Arianna il gomitolo per esser guidato nel labirinto e manca dello scrittoio o tablino, che fu da noi determinato,
cosi spegnere il temuto Minotauro. Finalmente nel muro ; Poche masserizie furono trovate in questa casa, e
a destra è Bacco con tirso e grappolo che si presenta j segnatamente gli arnesi da cucina, dei quali non occorre
alla tradita Arianna, mentre la nave di Teseo si allon- j fare particolare menzione.

tana a vele spiegate: ma il dio riuscirà a consolarla di \ G-iulio J^Linervirvi

SULL' ARCHITETTURA CLASSICA

E QUELLA DEL MEDIO EVO

ARTICOLO PRIMO

L^f architettura , nella sua prima origine, è nata
coi bisogni dell' uomo, e fu l'oggetto delle sue
cure e della sua industria.
Essa precede di molto la storia: lo dimostrano appieno
gli avanzi di monumenti che tuttora restano sul suolo
delle diverse nazioni, eh' ebbero una civiltà, e di cui
s'ignora la vita e lo sviluppo. E coi medesimi avanzi,
noi possiamo in parte ricostruire un passato che a pri-
ma giunta parea distrutto.

Abbiamo già detto altra volta che l'India e la Cina
coi loro monumenti fantastici; l'Assiria coi vasti e ric-
chi palagi di Ninive; l'Egitto coi tempii ed i sepolcri
cos'i grandiosi: hanno dritto ad un posto nella storia
dell'arte. Quella però é un'arte primitiva, la quale offre
al critico talvolta lo spettacolo d'una fantasia disordi-
nata, e talvolta quello d'un'arte austera e grandiosa.
Ma ciò non è tutto.

Il primo bisogno che noi sentiamo, nel volerci ren-
dere in certo modo ragione del come nacque e progredì
P architettura classica, è quello di conoscere quando in-
cominciò e s'avviò a traverso dei secoli: mostrare cioè
le diverse fasi di questa grande arte, e seguirla a passo
a passo nel suo sviluppo sino al punto culminante, quan-
do giunse finalmente frai popoli che seppero elevarsi
a grado eminente nelle scienze, lettere ed arti belle.

L'architettura, come la pittura e la scultura, ha avuto
i suoi periodi, che uno scienziato competente, il Mailer,
stabilisce nel modo seguente ; dalla sua primitiva ori-
gine fino a Solone — da Solone a Pericle — da Pericle
alla morte di Filippo di Macedonia — dalla morte di
Filippo alla presa di Corinto — e dalla presa di Corinto
al medio evo (i).

(0 II Miillcr tralascia il periodo dell'architettura romana, della quale noi a giusto titolo
terremo parola.
 
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