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Pompei: rivista ill. di archeologia popolare e industriale e d'arte — 1.1881/​82

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Oreficeria antica
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Musaici
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https://doi.org/10.11588/diglit.5959#0029

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— 9 —

In ultimo il quarto è una ricchissima collana formata i lavoro, il disegno e l'esecuzione sono cosi chiari, da non
anche essa di filigrana e cordelle intrecciate, in cui il avere bisogno di maggiore spiegazione.

Se nel prossimo numero lo spazio ce lo consentirà, j delli che abbiamo già avuto cura di procurarci, ed in
promettiamo ai nostri lettori nuovi e più importanti mo- ( cui la industria troverà molto da attingere. Ab.

MUSAICI

vendo intenzione di occuparci ampia-
mente degli antichi musaici, gran parte
dei quali possono essere proposti con
successo alla imitazione dei nostri ar-
tisti, riproduciamo intanto due pavi-
menti della Basilica Liberiana di Roma.
Sono dessi formati di un commesso di marmi sva-
riatissimi e di pietre dure diverse, come porfido, ser-
pentino e verde antico, disposte o a piccole scaglie va-

< renzo figlio di Cosimo o Cosma ( 1200-1277) presero
; il nome di Cosmati, si occuperà in seguito F egregio
nostro corrispondente da Roma, sig. Orazio Marucchi,

gamente intrecciate insieme, o a dischi variatissimi così
da comporre un disegno armonioso ed elegante.

Di tali musaici opera dei marmorari romani dei se-
coli XII e XIII, che dal capo della scuola, un tal Lo-

attingendo in quella città, culla delle arti, svariato ed
interessante materiale.

Questo dei musaici è, ci pare, un ramo di arte in-
teressantissimo, nè può essere meglio studiato che sugli
splendidi esemplari che i Cosmati appunto, diffusero non
solo da Roma alle vicine Civita Castellana, Subiaco,
Anagni, Corneto, Orvieto, ma fecero giungere eziandio
fino in Britannia, ove nell' abbazia di Westminster fra
le tombe dei monarchi inglesi del secolo XIII, trovasene
più d'una che rammenta i lavori delle basiliche romane,
ed una iscrizione attesta che da Roma fu preso il di-
segno e di là ne vennero i marmi.
 
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