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Pompei: rivista ill. di archeologia popolare e industriale e d'arte — 1.1881/​82

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Mele, Augusto: La Cassetta Farnese
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https://doi.org/10.11588/diglit.5959#0059

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ARCHEOLOGIA

INDUSTRIALE
LA CASSETTA FARNESE

on questo nome presentiamo
ai nostri lettori un capolavoro
che, appunto, per la sua gran-
de importanza fu attribuito a
Benvenuto Cellini, ciò, che noi,
con rincrescimento, non pos-
siamo affermare non risultan-
do da alcun documento, né
dalle opere scritte sulla vita di quell' immortale arte-
fice. — Checché ne sia di ciò , non é da mettersi in
dubbio che solo un grande artista abbia potuto fare
un tal lavoro ; e sebbene da alcuni si vuole che il no-
me di Joannes de Bernardi inciso su due dei sei cri-
stalli di rocca, di cui é ornata la cassetta, dimostri
che questi sia l'autore di tutto il monumento, pure tale
opinione sembra non possa accettarsi sia perchè fon-
data su di una semplice ipotesi, sia perchè non era logico
che ponesse la sua firma solo sui cristalli e non sulla
cassetta essendo egli più conosciuto come valentissimo
incisore, e l'opera sua ce lo dice, che come scultore. La
cassetta, formata da una lega di argento e oro, (alta 0,68,
larga 0,497, e poggiante sopra 6 piedi che vanno a finire
a zampe di leone ) rappresenta un tempio a quattro lati
in forma rettangolare d'un insieme così stupendo da
ritenere che sia stato un grande architetto colui che l'ha
concepita. Ai quattro angoli sono quattro statuette di
squisitissimo e finito disegno, degne davvero del Cellini,
poggiate sopra basi sostenute da sfingi e raffiguranti Mi-

nerva, Marte, Bacco e Diana mal creduta da molti esser
Venere non avendo gli attributi di questa Dea. — Su cia-
scuno dei due maggiori lati sono tre cariatidi a bassori-
lievo simmetricamente distribuite, che sostengono altret-
tanti capitelli di ordine jonico su cui poggia la cornice
del tempio con ornati lavoratissimi.— La cariatide di
mezzo, che finisce ad erma, porta lo stemma smaltato
della casa Farnese con queste iniziali A. F. S. R. E. V. C.
Nei 4 compartimenti vuoti rimanenti nel mezzo delle
cariatidi sono quattro cristalli di rocca, di forma ellit-
tica aventi incisioni eseguite con rara maestria ed aventi
ciascuna tal numero di figure da far meravigliare che
in si piccolo spazio l'artista abbia potuto contenerle. —
Rappresenta la prima un combattimento fra Greci ed
Amazzoni ed avente al di sopra racchiusa in una cor-
nice , 1' epigrafe AMAZ0NE2 MASCYLA VIHTVS, e sotto
si legge il nome di Joannes de Bernardi — Nella seconda
vedesi il combattimento dei Centauri contro i Lapin e
sopra 0HPE2 VISCONSILII EXPERS.

La ricca composizione di ciascuna, il correttissimo
disegno, la grande finezza dei particolari rendono queste
due prime incisioni preziosissime. Nè di minor merito,
a dire il vero, sono le altre due collocate nell'opposto
lato. In uno è incisa una scena molto interessante e
nota nella greca Mitologia.

Da Eneo, re di Calidonia, ed Altea nacquero diversi
figli fra' quali Meleagro. Avendo in tempo di messe Eneo
fatto diversi sacrificii a tutt' i numi fuorché a Diana
 
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