addobbati con tutta la immaginabile magnificenza e son-
tuosità. In quanto alle forme architettoniche di queste
pagode sotterranee, eh' erano sostenute da gigantesche
file d' elefanti di granito, lo stile è sempre lo stesso, e
solo varia nello sviluppo dell' edifizio, che è piramidale.
Esso si eleva a piani con lati verticali, i quali davano
adito all' uno ed all' altro piano, ed erano una specie
di tetto che al punto culminante finiva a cupola. E in
quel recinto che risiede il Dio ignoto degl' indiani, il
mistero impenetrabile, 1' essere invisibile, supremo, infi-
nito, Brama, a cui nulla sfugge!
Questi tratti fondamentali dell'architettura indiana mo-
strano la bizzarra fantasia di quel popolo. Gl'indiani si
distinsero altresì negli edifizi pubblici e negli edifizi pri-
vati. Le loro epopee descrivono minutamente i sontuosi
palagi dell' antica città di Ayudhya; si osservano tuttora
le immense rovine della contrada dell' odierno Oude. La
Cina ebbe, come l'India, ugual forma nel costruire i
suoi tempi, abbenchè s'ignorasse come e donde entrò
1' arte in quelle lontane contrade in cui questa e le let-
tere furono il privilegio di pochi.
Dalla pagoda più immemorabile dell' Indostan e della
Cina, alla basilica del medio evo, l'architettura è stata
la grande scrittura del genere umano. Ogni civiltà inco-
mincia con la teocrazia e finisce con la democrazia. I
primi monumenti furono massi che il ferro non ha mai
toccati.
L'architettura incominciò come ogni scrittura; si pian-
tava una colonna, un obelisco, una pietra, ed era una
lettera, e ciascuna lettera un geroglifico su cui si svol-
geva un gruppo d'idee, come il capitello sulla colonna.
Cosi fecero tutti i popoli che incominciarono a pensare.
E scritta nell'architettura questa legge della libertà suc-
cedente all'unità.
11 libro granitico in cui è espresso il pensiero dei pri-
mi popoli, incominciò in Oriente e fini nell'Occidente,
quando furono scritte le ultime pagine sulle basiliche
cristiane.
, L'architettura fu l'arte sociale, l'arte collettiva, l'arte
dominante. Neil' antichità chiunque si sentiva poeta si
faceva architetto.
Avendo noi fatto cenno dell'architettura egiziana, oc-
corre ora parlare di ciò che l'arte'del costruire ha pro-
dotto di più straordinario, in quanto a dimensioni, sin-
golarità delle parti e solidità nell' insieme, presso quei
popoli. Essa incominciò ad avere una significazione più
chiara e più precisa solamente in Egitto.
Della sua primitiva floridezza, della sua civiltà sin-
golare relativamente ai tempi, della grande importanza
dei suoi monumenti, abbiamo notizia non solo nella
Bibbia ma ancora negli scrittori greci e romani.
| Quel paese meraviglioso, circondato dal Nilo, è co-
> perto da numerosi e colossali monumenti. Essi sono i
> libri della loro storia, scritti con caratteri giganteschi,
> di cui la scrittura spiega i simboli, ed il significato del-
l' arte egiziana. Quest' arte è impressa sui templi, sui
palagi e sui sepolcri.
Quei di Tebe, nell'alto Egitto, primeggiano per sontuo-
sità , perchè quella città fu sede di potenti dominatori. I
monumenti noti degli egiziani, offrono il più sicuro e
precipuo carattere dello stile architettonico ch'era in fiore
; nei migliori momenti della loro civiltà. Non è possibile
> distinguere lo stile ed il progresso di quelle opere di
ì arte, stante che le antiche e le posteriori, più copiose,
| si rassomigliano; imperocché, secondo Platone, lo stato
: delle leggi in Egitto proibiva agli artisti d'introdurvi
j novità di sorta. Lo stile nell' arte nazionale fu mante-
> nuto in ogni tempo nella sua interezza.
Le arti in Egitto, come da pertutto, ebbero una stretta
! attinenza ; sicché camminarono di pari passo scultura
! ed architettura. Non vi furono in Egitto ordini archi-
| tettonici prestabiliti e regole invariabili nelle proporzioni
> degli edifizi, e solo gli egiziani si attennero ad una for-
! ma costante e tradizionale, nonostante le dominazioni
: straniere dei Persi, dei Greci e dei Romani. L'Egitto si
ì trasformò sotto il cristianesimo, quando regnava Teo-
| dosio, che, con suo editto, aboliva l'antica sua religione.
Così oggi si ammirano in quel paese tanti avanzi ar-
; chitettonici , che formano costantemente 1' oggetto degli
ì studiosi stranieri.
L'istoria dell' arte egiziana è divisa in quattro prin-
| cipali periodi, dalla primitiva dinastia fino al tempo
! dell' impero romano.
; L' arte del costruire , che esige molte conoscenze di
» principi scientifici d' un ordine elevato, e per la quale
ì occorre uno studio lungo ed incessante, sembra avere
; in Egitto raggiunta una perfezione grande, quando si
; mette in relazione con la coltura generale del paese
: poco in armonia con gli altri studi.
I materiali adoperati da quei popoli sono più nobili e
numerosi, che non furono in Persia e nell' India.
II granito, 1' alabastro, il marmo, il bronzo erano in
uso per l'innalzamento degli edifizi egiziani.
Le colonne s'incominciarono a vedere nei più anti-
chi monumenti solo nell' interno delle sale, intorno alle
quali costruivano i portici con forme gravi ed austere.
Questi monumenti servivano ad esprimere la tradi-
zione primitiva : il simbolo avea bisogno d' allargarsi
nell'edilìzio. L'architettura allora sviluppandosi col pen-
siero umano , diveniva gigante con le mille braccia, e
fissava sotto una forma esterna, visibile, palpabile, tutto
questo ondeggiante simbolismo.
tuosità. In quanto alle forme architettoniche di queste
pagode sotterranee, eh' erano sostenute da gigantesche
file d' elefanti di granito, lo stile è sempre lo stesso, e
solo varia nello sviluppo dell' edifizio, che è piramidale.
Esso si eleva a piani con lati verticali, i quali davano
adito all' uno ed all' altro piano, ed erano una specie
di tetto che al punto culminante finiva a cupola. E in
quel recinto che risiede il Dio ignoto degl' indiani, il
mistero impenetrabile, 1' essere invisibile, supremo, infi-
nito, Brama, a cui nulla sfugge!
Questi tratti fondamentali dell'architettura indiana mo-
strano la bizzarra fantasia di quel popolo. Gl'indiani si
distinsero altresì negli edifizi pubblici e negli edifizi pri-
vati. Le loro epopee descrivono minutamente i sontuosi
palagi dell' antica città di Ayudhya; si osservano tuttora
le immense rovine della contrada dell' odierno Oude. La
Cina ebbe, come l'India, ugual forma nel costruire i
suoi tempi, abbenchè s'ignorasse come e donde entrò
1' arte in quelle lontane contrade in cui questa e le let-
tere furono il privilegio di pochi.
Dalla pagoda più immemorabile dell' Indostan e della
Cina, alla basilica del medio evo, l'architettura è stata
la grande scrittura del genere umano. Ogni civiltà inco-
mincia con la teocrazia e finisce con la democrazia. I
primi monumenti furono massi che il ferro non ha mai
toccati.
L'architettura incominciò come ogni scrittura; si pian-
tava una colonna, un obelisco, una pietra, ed era una
lettera, e ciascuna lettera un geroglifico su cui si svol-
geva un gruppo d'idee, come il capitello sulla colonna.
Cosi fecero tutti i popoli che incominciarono a pensare.
E scritta nell'architettura questa legge della libertà suc-
cedente all'unità.
11 libro granitico in cui è espresso il pensiero dei pri-
mi popoli, incominciò in Oriente e fini nell'Occidente,
quando furono scritte le ultime pagine sulle basiliche
cristiane.
, L'architettura fu l'arte sociale, l'arte collettiva, l'arte
dominante. Neil' antichità chiunque si sentiva poeta si
faceva architetto.
Avendo noi fatto cenno dell'architettura egiziana, oc-
corre ora parlare di ciò che l'arte'del costruire ha pro-
dotto di più straordinario, in quanto a dimensioni, sin-
golarità delle parti e solidità nell' insieme, presso quei
popoli. Essa incominciò ad avere una significazione più
chiara e più precisa solamente in Egitto.
Della sua primitiva floridezza, della sua civiltà sin-
golare relativamente ai tempi, della grande importanza
dei suoi monumenti, abbiamo notizia non solo nella
Bibbia ma ancora negli scrittori greci e romani.
| Quel paese meraviglioso, circondato dal Nilo, è co-
> perto da numerosi e colossali monumenti. Essi sono i
> libri della loro storia, scritti con caratteri giganteschi,
> di cui la scrittura spiega i simboli, ed il significato del-
l' arte egiziana. Quest' arte è impressa sui templi, sui
palagi e sui sepolcri.
Quei di Tebe, nell'alto Egitto, primeggiano per sontuo-
sità , perchè quella città fu sede di potenti dominatori. I
monumenti noti degli egiziani, offrono il più sicuro e
precipuo carattere dello stile architettonico ch'era in fiore
; nei migliori momenti della loro civiltà. Non è possibile
> distinguere lo stile ed il progresso di quelle opere di
ì arte, stante che le antiche e le posteriori, più copiose,
| si rassomigliano; imperocché, secondo Platone, lo stato
: delle leggi in Egitto proibiva agli artisti d'introdurvi
j novità di sorta. Lo stile nell' arte nazionale fu mante-
> nuto in ogni tempo nella sua interezza.
Le arti in Egitto, come da pertutto, ebbero una stretta
! attinenza ; sicché camminarono di pari passo scultura
! ed architettura. Non vi furono in Egitto ordini archi-
| tettonici prestabiliti e regole invariabili nelle proporzioni
> degli edifizi, e solo gli egiziani si attennero ad una for-
! ma costante e tradizionale, nonostante le dominazioni
: straniere dei Persi, dei Greci e dei Romani. L'Egitto si
ì trasformò sotto il cristianesimo, quando regnava Teo-
| dosio, che, con suo editto, aboliva l'antica sua religione.
Così oggi si ammirano in quel paese tanti avanzi ar-
; chitettonici , che formano costantemente 1' oggetto degli
ì studiosi stranieri.
L'istoria dell' arte egiziana è divisa in quattro prin-
| cipali periodi, dalla primitiva dinastia fino al tempo
! dell' impero romano.
; L' arte del costruire , che esige molte conoscenze di
» principi scientifici d' un ordine elevato, e per la quale
ì occorre uno studio lungo ed incessante, sembra avere
; in Egitto raggiunta una perfezione grande, quando si
; mette in relazione con la coltura generale del paese
: poco in armonia con gli altri studi.
I materiali adoperati da quei popoli sono più nobili e
numerosi, che non furono in Persia e nell' India.
II granito, 1' alabastro, il marmo, il bronzo erano in
uso per l'innalzamento degli edifizi egiziani.
Le colonne s'incominciarono a vedere nei più anti-
chi monumenti solo nell' interno delle sale, intorno alle
quali costruivano i portici con forme gravi ed austere.
Questi monumenti servivano ad esprimere la tradi-
zione primitiva : il simbolo avea bisogno d' allargarsi
nell'edilìzio. L'architettura allora sviluppandosi col pen-
siero umano , diveniva gigante con le mille braccia, e
fissava sotto una forma esterna, visibile, palpabile, tutto
questo ondeggiante simbolismo.