Vermiglioli, Giovanni Battista; Ansidei, Vincenzio [Ill.]: Saggio di bronzi etruschi trovati nell'agro perugino l'aprile del MDCCCXII. (Perugia, 1813) [Cicognara, 2634]

TAVOLA I. n. i,

Venere Celeste in lavoro di fusoria (*),

I l simbolo clic accompagna questa ben curiosa figura , la quale è
ripetuta in altro somigliante apografo fra i bronzi da noi raccolti ,, appe-
na ci fa dubitare del suo pieno significato . Esso è una Colomba, e tanto
basta per riconoscervi Venere , che gli Etruschi forse chiamarono Mfl^Vt
Turan (l) ; questo volatile , che ApoUodoro ne' frammenti raccolti dall'
He^ne (2) chiama <vs? g-TSoa Upx Ad-pofinc » è sostenuto dalla Dea nel-
la stessa guisa in assai bel medaglione di argento di Erice nel gabi-
netto Tmperiale a Parigi 3 e pubblicato dal nostro chiarissimo amico Signor
Millin (3), configurazione riportata eziandio in bel monumento dell'anti-
co Gabinio, che citeremo qui presso. Sappiamo intanto da Ateneo (4), e
da Eliano (5) , che nella stessa Città di Ericia due solenni feste si cele-
bravano una detta \v tyayia. j cioè di Venere che parte , in cui in-
torno al suo celebre Tempio niuna colomba appariva di quelle tante , che
vi si nutrivano in di lei ossequio ; Y altra KAraycùyla di Venere che
torna, ed allora una colomba purpurea spiccava il suo volo dal mare fino
al suo Tempio e le altre la seguivano. Questo volatile poi come suo sim-
bolo particolare è ripetuto nelle Greche monete di Cipro , e di Pafo ove

(*) 2. Decìmetri e 3o. Millìmetri.

(i) Lanzi Sag di Lin. Etrus. II. 201. 226. Visconti Mus. Pio Clem.

V. pag. 84. Tav. B.
(?) VaS- 3qo.

(3) Mag. EncYcl 1810. IV. 2À1.

(4) IX. 394.'

(5) V. Il I. i5. de Animai IV. 2,