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HENRI BOUCHOT
l’Italia. In ugual modo Jean Aucher introdusse in Lombardia 1’ « ouvraige de France » (a giu-
dicarne da un passo di Jean d’Arbois) di Jacques Còne, del Mignot, di Michelino da
Besozzo (de Vesoul) e di molti altri ancora. L’ « ouvraige de France » diede all’Italia il natu-
ralismo di Gentile e del Pisanello precisando certi elementi, che vagavano ancora incerti
nell’opera dei loro predecessori.
Quando Jean Fouquet adatterà alle proprie abitudini gotiche « l’ouvraige de Lombardie »
egli non avrà la rivelazione dello stile toscano soltanto per mezzo del suo viaggio a Roma,
ma anche, forse a Bruges, mediante i suoi rapporti coi Limbourg e coi tanti altri che erano
intenti a diffondere le medesime formule.
Molto ancora resta a fare per dimostrare la reciproca -compenetrazione dell’ Italia e della
Francia. Per noi gli inizi di un tale accordo furono circa l’anno 1380: il duca di Berry, il
duca di Borgogna, i papi di Avignone prepararono questo movimento con l’inviare i propri
artisti in Italia e con 1’accogliere in Francia gii artisti italiani.
Aucher, Pietro da Verona, il Raponda, personaggi secondari, servirono di interme-
diari; e non solo per la pittura, ma per l’oreficeria, per l’architettura, per la scultura, per
la tappezzeria.
Henri Bouchot.
HENRI BOUCHOT
l’Italia. In ugual modo Jean Aucher introdusse in Lombardia 1’ « ouvraige de France » (a giu-
dicarne da un passo di Jean d’Arbois) di Jacques Còne, del Mignot, di Michelino da
Besozzo (de Vesoul) e di molti altri ancora. L’ « ouvraige de France » diede all’Italia il natu-
ralismo di Gentile e del Pisanello precisando certi elementi, che vagavano ancora incerti
nell’opera dei loro predecessori.
Quando Jean Fouquet adatterà alle proprie abitudini gotiche « l’ouvraige de Lombardie »
egli non avrà la rivelazione dello stile toscano soltanto per mezzo del suo viaggio a Roma,
ma anche, forse a Bruges, mediante i suoi rapporti coi Limbourg e coi tanti altri che erano
intenti a diffondere le medesime formule.
Molto ancora resta a fare per dimostrare la reciproca -compenetrazione dell’ Italia e della
Francia. Per noi gli inizi di un tale accordo furono circa l’anno 1380: il duca di Berry, il
duca di Borgogna, i papi di Avignone prepararono questo movimento con l’inviare i propri
artisti in Italia e con 1’accogliere in Francia gii artisti italiani.
Aucher, Pietro da Verona, il Raponda, personaggi secondari, servirono di interme-
diari; e non solo per la pittura, ma per l’oreficeria, per l’architettura, per la scultura, per
la tappezzeria.
Henri Bouchot.