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ADOLFO VENTURI
delle altre di Giovanni di Riguzzo e Pietro Bonaiuto : è quella stessa che fu posta l’anno 1405
nella prima cappella a destra di chi entra nella basilica e fu detta la Madonna della Pace.
Scolpita in un quadrilobo, appunto come le figure del basamento della facciata del San Petronio;
grandiosissima, è una prova di più come le forme nordiche si diffondessero tra noi, alla fine
del Trecento nell’ Italia settentrionale, a Milano, che raccoglieva i suoi sforzi per formare la
sua cattedrale, come gotica selva marmorea, e a Venezia, dove incrudivano le forme di
Fig. 13 — Scultura veneziana: Natività. Bologna, Museo Civico
(Fotografia Cassarmi di Bologna)
Jacobello e Pier Paolo dalle Masegne, e a Bologna in cui, tra i veneziani maestri, lavorava
Hans Ferabech.
Ma altri maestri degni di contrastare il predominio ai fratelli dalle Masegne si ritrovano
a Bologna, intenti all’adornamento delle finestre di San Petronio. Scolpirono con una forza
nuova, precorrendo Jacopo della Quercia, i quadri sotto i finestroni ai lati di San Petronio,
finestra V e vi, nel lato sinistro ; finestra in alla Vi compresa, nel lato destro. Le loro figure
dal petto largo, dal ventre turgido, con le teste all’indietro, potenti, energiche, amplissime,
hanno i capelli, le barbe mosse come da un turbine ; le dita delle mani un po’ grosse e poco
mobili; le pieghe delle vesti lunghe, talora a fusetti lunghi e incavati. Spiegano quei profeti
ADOLFO VENTURI
delle altre di Giovanni di Riguzzo e Pietro Bonaiuto : è quella stessa che fu posta l’anno 1405
nella prima cappella a destra di chi entra nella basilica e fu detta la Madonna della Pace.
Scolpita in un quadrilobo, appunto come le figure del basamento della facciata del San Petronio;
grandiosissima, è una prova di più come le forme nordiche si diffondessero tra noi, alla fine
del Trecento nell’ Italia settentrionale, a Milano, che raccoglieva i suoi sforzi per formare la
sua cattedrale, come gotica selva marmorea, e a Venezia, dove incrudivano le forme di
Fig. 13 — Scultura veneziana: Natività. Bologna, Museo Civico
(Fotografia Cassarmi di Bologna)
Jacobello e Pier Paolo dalle Masegne, e a Bologna in cui, tra i veneziani maestri, lavorava
Hans Ferabech.
Ma altri maestri degni di contrastare il predominio ai fratelli dalle Masegne si ritrovano
a Bologna, intenti all’adornamento delle finestre di San Petronio. Scolpirono con una forza
nuova, precorrendo Jacopo della Quercia, i quadri sotto i finestroni ai lati di San Petronio,
finestra V e vi, nel lato sinistro ; finestra in alla Vi compresa, nel lato destro. Le loro figure
dal petto largo, dal ventre turgido, con le teste all’indietro, potenti, energiche, amplissime,
hanno i capelli, le barbe mosse come da un turbine ; le dita delle mani un po’ grosse e poco
mobili; le pieghe delle vesti lunghe, talora a fusetti lunghi e incavati. Spiegano quei profeti