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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 1
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Venturi, Adolfo: La scultura veneta a Bologna (Fine del XIV - principio del XV secolo)
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0084

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LA SCULTURA VENETA A LO IOGA'A

4i

e quei santi i loro rotuli, che s’arricciano, e si
stendano anche come drappi aggirati dal vento
(figure 8, 9, io, 11).

Ora questi maestri novissimi e grandi, che
precorsero al capolavoro della scultura quattro-
centesca veneziana, che è l’iconostasi dei Santi
Giovanni e Paolo a Venezia, s’ incontrano altre
volte a Bologna. Innanzi alla porta di San Fran-
cesco, vedesi il monumento di Pietro da Cane-
tolo, leggista e milite famoso (f 1403). A questa
data all’ incirca giustamente fu ascritto il sepolcro,
ma non altrettanto bene fu attribuito a Andrea
da Fiesole, allo scultore delle urne dei da Sali-
ceto. 1 Basti confrontare il Redentore, che inco-
rona la Vergine nel cenotafio di Pietro da Cane-
tolo (fig. 12), con le figure descritte ne’quadri
sotto i finestroni del San Petronio per accorgersi
che una stessa mano d’artista mosse all’indietro
il largo busto del Redentore, ne stirò i muscoli
del collo, e ne segnò intorno al suo braccio si-
nistro quelle pieghe incavate che si vedono, ad
esempio, nel San Giovanni Battista de’finestroni. Un’altra opera della stessa mano è il
piccolo presepe del Museo civico proveniente dalla Università (fig. 13). La tavoletta, che
dovette essere in origine parte della predella d’un’ ancona marmorea d’altare, ci mostra la
Vergine col Bambino, San Giuseppe e San Paolo che tiene la mano sulla testa d’un donatore:
un angiolo adora la divina creatura, mentre un altro chiama i pastori alla capanna illumi-
nata dalla stella. Anche in questa opericciuola, la figura di San Paolo ci appare una riduzione
in piccolo d’altre figure de’ finestroni, e così quella del pastore incappucciato che riceve
l’annuncio dall’angiolo.

TI sepolcro di Pietro da Canetolo e questa Natività ci portano ad assegnare ai bassori-
lievi sotto le finestre del San Petronio la data
del 1400 circa. I libri di San Petronio forse ce
ne rivelano i nomi ne’ maestri Girolamo Barozzo
e Francesco de’ Dardi, veneziani. Questi con-
vennero il 6 dicembre 1393 per la provvista
de’ marmi istriani occorrenti al traforo delle due
finestre nelle due prime cappelle in costruzione,
il 19 settembre 1396 provvidero altri marmi per
i fianchi del San Petronio, il 16 di febbraio 1397
per i marmi istriani occorrenti alle finestre di
altre due cappelle, il 3 novembre 1400 per la
provvista dei marmi necessari al basamento dei
fianchi e alle finestre. 2 Potrebbe credersi che
Girolamo Barozzo e Francesco de’ Dardi fossero
semplicemente provveditori de’ marmi occor-
renti, ma conviene pure tenere in conto che
Pier Paolo dalle Masegne fu accreditato dai
massari della basilica per la provvigione di

1 C. Ricci, op. cit.

2 Gatti, op. cit.

Fig-. 15—Scultura veneziana: San Giacomo
Bologna, finestroni del San Petronio
(Fot. Cassarmi di Bologna)

Fig. 14 — Scultura veneziana: Santa Caterina
Bologna, finestroni di San Petronio
(Fot. Cassarmi di Bologna

L’Arte. Vili, 6.
 
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