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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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D'Ancona, Paolo: Gli affreschi del Castello di Manta nel Saluzzese
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0141

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PAOLO D'ANCONA

a pettinarsi e un’altra che reca un emblema fra mano. Le 18 figure da vere persone del
gran mondo, a cui le armi non tolgono la natia eleganza, han le mani inguantate con diligenza.
L’effetto decorativo d’insieme doveva essere dunque mirabile quando ancora non erasi offu-
scata la vivacità dei colori, e quando l’oro e l’argento gettato a profusione per rendere il
lucicchio delle armi e la ricchezza delle vesti, ancora trovavasi al suo posto. Narrasi che
esso venne nascostamente trafugato dagli antichi proprietari innanzi di stipulare il contratto
di vendita e alla loro ingordigia sfuggì solo, per qual ragione non possiam dire, l’oro massiccio
della collana della Ginnestra, tenuta in mano da Pantesilea.

Innanzi di passare a considerare l’opposta parete della sala, ove è la Fontana di Gio-
ventù, guardiamo di chiarire quale idea abbia presieduto alle rappresentazioni sopra descritte
e che cosa significhino quei personaggi allineati, come in parata.

Queste pitture dovevano essere ad Alerano, che le fece eseguire, particolarmente care
giacché rappresentavano eroi ed eroine cantati dal padre suo nel Chevalier Errant, romanzo
cavalleresco ove le più strane avventure si frammischiano a fatti contemporanei, e i ragio-
namenti scientifici e morali a racconti di tornei, caccie, battaglie, incantesimi. 1

Il soggetto del romanzo è un viaggio allegorico di un uomo traviato dal retto sentiero,
il quale, dopo aver tenuto dietro alle delizie del mondo, rientra in sé stesso e si ravvede.
In un mattino di primavera appare all’autore, raffigurato qual giovine scudiero, una nobile

Sala della Manta. Ettore e Alessandro
(Fotografia Berardo)

dama, Cognoissance, che si offre di condurlo alla corte di un re e farlo armare cavaliere.
Compiuta la cerimonia essa lo abbandona al suo destino, raccomandandogli db portarsi

1 Sul Chevalier Errant abbiamo una ricca biblio-
grafia. Ricordiamo i tre studi più recenti, ove gli altri
vengon diligentemente registrati: C. Manfroni, Il Ca-
valiere Errante, Livorno, 1890. — Egidio Gorra, Il

Cavaliere Errante, in Studi di critica letteraria, pag. 3-
1 io, Bologna, 1892. — N. Jorga, Thomas III marquis
de Saluces, pag. 82-132, Paris, 1893.
 
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