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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0169

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MISCELLANEA

Una Madonna di Nino Pisano nel Museo na-
zionale di Budapest. — In questo Museo, entro un
armadio dove sono disparatissime cose, è una graziosa
statuetta, sin qui sconosciuta, di Nino Pisano, la quale
ricorda subito l’altra della Madonna col Bambino nel
Museo dell’Opera di Orvieto, ed anche la gentile Ma-
donna della raccolta Simon nel Museo di Berlino.
Confrontando la scrittura di Budapest con queste
altre, non può esservi dubbio dell’appartenenza
di essa al delicato Nino Pisano, che dava tra-
sparenza, lustro e colore alle carni. La Vergine
tiene il braccio destro ripiegato, in modo simile
all’altra della collezione Simon; e il fanciullo, dal
lungo busto, dalle guance pienotte, tutto coperto
da tunica, poggia il braccio destro sur una spalla
materna, guardando fisso a Maria, così come
è rappresentato il fanciullo Divino nel gruppo
d’ Orvieto. Le pieghe che formano conca e si
stendono in arco a mezzo la figura, scendono, in
linea trasversale dalla sinistra alla sua destra, a
coprire i piedi della Madre di Dio : così nella
Madonna di Budapest, così in quella di Berlino.
Nell’una e nell’altra, il manto, che scende dal
vertice del capo, raccogliesi intorno al braccio
destro e ricade in giù in fasci di pieghe a con-
torni serpeggianti.

La statuetta del Museo nazionale di Budapest
era dorata almeno ne’ capelli ; la testa del Bam-
bino fu staccata e rimessa a posto, forse anche
lavorata a parte, come si usò di fare nel Tre-
cento in molti simili gruppi. La forma è lunga,
secondo le proporzioni consuete di Nino Pisano,
ma è delicatissima, e fine, tanto da far ripetere
col Vasari che lo scultore «cominciò veramente
a cavare la durezza dei sassi e ridurli alla vivezza
delle carni ». Nino Pisano non ebbe slanci nuovi,
non fece sforzi poderosi : si contentò di dar ca-
rezze ai marmi, di forbirli bene.

Le Madonne del Museo nazionale di Budapest
e l’altra della collezione Simon a Berlino erano
opericciuole delie quali doveva farsi commercio
a Pisa. Dalle botteghe degli scultori pisani si
spargevano da per tutto i gruppi delle Madonne
col Bambino, e si. riponevano sugli altari, si cu-
stodivano nelle case, dove entravano col corredo
nuziale delle donzelle. Per molto tempo si con-
servarono in quelle botteghe i tipi lasciati dagli
scultori pisani del Trecento: il tipo d’una Madon-
nina che ora si vede nel Museo civico di Torino,
si ritrova ripetuto in un’altra statuetta pure nel
Museo di Berlino, dove era ascritta a Giovanni
Pisano, e in un terzo esemplare che si vede a
Monaco, nella collezione dell’antiquario Bòhler.
Un altro tipo, anche più diffuso, è quello d’una
Madonna con certi piegoni ad arco, come ron-
cole, sul fianco destro : si vede a Palermo, a

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fello, lasciano anche credere che non sia tutto sua
opera, che 1’ esecuzione, cioè , spetti ad un suo
aiuto.

Insomma, a qualunque nostro museo farebbe onore
la Madonna di casa Goretti ; e che questo avvenga presto
sarà certo il voto d’ogni studioso. G. De Nicola.

Nino Pisano: Madonna col Bambino
Budapest, Museo Nazionale
 
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