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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 2
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0173

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128

MISCELLANEA

del '65 il Cavalcasene vide il quadretto, e cosi ne scrive
nella sua Storia della pittura: 1 « È un dipinto di ese-
cuzione alquanto debole, di forme esili e meschini,
e fu anche restaurato. Da quanto può ancora vedersi,
non sembra che sia opera di Piero della Francesca,
ma piuttosto di qualche pittore della scuola umbra
che seguì la maniera di quel maestro». E nessuna
notizia della Madonna ci dà il più recente biografo
di Piero della Francesca, il Witting, 1 2 perchè come
espressamente dice non potè vedere nè l’originale nè
una riproduzione.

Come mai il Cavalcasene abbia dato un tale giu-
dizio è difficile spiegare, a meno che restauri ben peg-
giori dei presenti offuscassero completamente la tavola.
Credo che dopo la qui unita pubblicazione della Ma-
donna nessuno vorrà convenire con lui ; e così pure
P illustre conoscitore e storico ritornerebbe forse sul suo
giudizio se potesse rivedere non nelle nebbie londinesi
ma sotto il sole caldo di Roma questa gemma di luce.

Lionello Venturi.

1 Edizione italiana, voi. vili, pag. 259.

2 F. Witting, Piero dei Franceschi, Strassburg, 1898, pag. 58.

A proposito dell’articolo del 1° fascicolo: « La
scultura veneta a Bologna ». — A pag. 35, in nota,
leggesi : « il sepolcro (quello attribuito a Lorenzo Pini
del sec. xvi, invece d’ignoto lettore della fine del
sec. xiv) si credette, secondo la tradizione invalsa,
« curiosissima, perchè a metà del secolo xvi rinno-
« velia il tipo dei sepolcri scolpiti nel secolo xiv e in
« parte nel secolo xv ». Così C. Ricci, Monumenti
sepolcrali dì lettori dello studio bolognese nei se-
coli XIII, XIVe MF(Bologna, Fava, 1888) ». È dovere
di giustizia di riferire che Corrado Ricci nella Guida
dì Bologna (1903) escluse, appunto perchè sospetta,
l’indicazione del sepolcro Pini, sottraendosi così al-
l’opinione del Frati e del Gozzadini. Si aggiunga che
nello stesso articolo, a riguardo del sepolcro Canetoli,
in San Francesco di Bologna, si ascrive ad errore dello
stesso Corrado Ricci l’attribuzione del monumento a
Andrea da Fiesole, senza tenere nel dovuto conto
che, più tardi, l’operosissimo studioso ravennate nella
Guida di Bologna tolse completamente quel nome
d’autore.

A. V.

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