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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 3
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Muñoz, Antonio: L' arte bizantina all'esposizione di Grottaferrata
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0206

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L’ARTE BIZANTINA

ALL’ESPOSIZIONE DI GROTTAFERRATA

RE le diverse espressioni delle idee e delle forme dell’oriente cri-
stiano in Italia, .mostrarne la diffusione, determinarne il valore e
la misura, è stato nel pensiero degli organizzatori dell’Esposizione
italo-bizantina di Grottaferrata, persuasi che bisogna rivolgersi
ai paesi dove l’arte nuova nacque e si costituì, se vogliamo venire
in chiaro sui problemi dello svolgimento artistico occidentale.

Il tema era vastissimo, ma è apparso limitato quando si è
compreso che, per valutare bene l’influsso dell’arte bizantina in
Italia, era necessario risolvere un altro quesito che viene assai
prima: che cosa sia cioè quest’arte bizantina, di quali elementi si
componga, dove e quando si sia formata. Per questo la mostra
disposta nella vetusta badia, che fu finemente definita un’ oasi
dell’ellenismo in Italia, ha accolto tutti i prodotti dell’arte e della
industria orientale, dalle stoffe copte del V secolo, alle tavolette
russe del XVIII : così sarà possibile da tanto gran numero di pro-
duzioni lontanissime fra loro per tempo e per spazio, ritrovare il
pensiero unico che le produsse, rintracciare le varie correnti,
gli scambi, i mutamenti.

% %

Il Museo cristiano Vaticano ha esposto un importante gruppo
di stoffe copte, donate dalle missioni francescane dell’Egitto, provenienti probabilmente da
Achmin, l’antica Pauopolis, la città che ha dato il maggior numero di questi tessuti sparsi
oggi in tutti i Musei d’Europa. Questi del Vaticano non sono a dire il vero, se si eccettui
una grande tovaglia d’altare, di primaria importanza, perchè uno solo tra essi presenta delle
figure e tutti gli altri hanno semplici ornati geometrici, ma tuttavia servono benissimo a
dimostrare la diffusione dei motivi siriaci in Egitto, e a illuminare quel vario intrecciarsi
di correnti artistiche nel tempo in cui l’arte bizantina era in gestazione.

L’arte siriaca è rappresentata anche meglio alla mostra di Grottaferrata dal piatto argenteo
del conte Gregorio S. Stroganov di Roma, trovato nel 1867 nelle isole Berezov^y in Siberia.
Ai due lati di una croce fissata su un globo terrestre seminato di stelle stanno due angeli
col bastone e la palma nella sinistra e con la destra sollevata in segno di adorazione; quattro
fiumi scendono nella parte inferiore e indicano che la scena avviene nel paradiso. Alcuni
dotti russi attribuirono il piatto al secolo IX; più giustamente G. B. de Rossi lo giudicò
del VII. Senza entrare per ora nella difficilissima questione dell’epoca a cui assegnarlo,
vogliamo rilevare come i volti degli angeli pei grandi occhi, per le linee delle guance e

L’Arte. Vili, 21.
 
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