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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 3
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0251

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204

MISCELLANEA

nano la tomba Cibo in San Cosimato. È innegabile
che fra tutte quelle opere d’arte esiste una certa affi-
nità, specialmente nei motivi della decorazione, ma
queste somiglianze formali, che possono riconnettersi
ad altre già prudentemente rilevate per alcuni rnonu-

sistenti e li svolsero parallelamente nella elaborazione
comune.

Volendo restringere il nostro esame alle sculture
della cappella Mafifei in Santa Maria sopra Minerva,
ci sembra di avere ragioni sufficienti per riconoscere

menti sepolcrali di Roma,1 sono naturali e inevitabili
in artisti, i quali, fiorendo nel medesimo tempo in una
città ricca di tradizioni, si giovarono di elementi pree-

1 C. von Fabriczy, Giovanni Dalmata - Neues zum Leben und
Werke des Meisters, in /ahi buch der Konigliche Preussichen Kunst-
sammlungen, 1901, pag. 245.

nel sepolcro di Agostino Maffei non l’opera di un solo
esecutore, ma il prodotto della collaborazione di due
artisti. Uno eseguì il sarcofago con la statua resupina
e le decorazioni dei due pilastri laterali, l’altro lavorò
l’architrave del monumento, il piccolo bassorilievo della
Madonna col Bambino e i due stemmi collocati in basso,
lateralmente all’epigrafe. Il primo scultore, più dotato

Michele MariniSan Sebastiano. Roma, S. Maria serpra Minerva
 
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