Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

DOI issue:
Fasc. 5
DOI article:
Serra, Luigi: La pittura napoletana del Rinascimento
DOI Page / Citation link: 
https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0406

DWork-Logo
Overview
loading ...
Facsimile
0.5
1 cm
facsimile
Scroll
OCR fulltext
LA PITTURA NAPOLETANA DEL RINASCIMENTO

353

Brancaccio in Sant’Angelo a Nilo. La figura è ritratta in una posa elegante, ma difetta di
equilibrio, il disegno e l’espressione sono incerti e del colore non si può dire quasi nulla.

Anche alla stessa mano si deve il Sant’Andrea posto a sinistra del monumento Brancaccio,
ma è così vilmente ripassato che a fatica si possono scorgere le affinità sufficienti per l’identifi-
cazione. Entrambi i quadri di Sant’Angelo a Nilo hanno marcati ricordi umbri e potrebbero esser
parti laterali di un trittico. Vengono da alcuni attribuiti all’instancabile Silvestro Buono, da altri
ad Angiolillo Roccadira-
me, scolaro del cosidetto
Zingaro.

Ultima di questa se-
rie, notiamo una lunetta
nel Museo (fìg. 6) rap-
presentante il grazioso
motivo di San Martino
che taglia la veste per
darla al povero. E di
chiara tendenza padova-
na-veneta della fine del
Quattrocento, secondo la
giusta osservazione del
Frizzoni.1 Ligneo e tozzo
è il cavallo, i movimenti
sono impacciati, il dise-
gno scorretto e rigido,
ma delicate e finissime
sempre sono le lumeg-
giature, il colorito sobrio
e fuso, il paesaggio trat-
tato con gentilezza e,
infine, è notevole la ri-
cerca di dare importan-
za ad ogni particolare.

In opere di napole-
tani sotto un sensibile
influsso fiorentino non
ci è capitato d’imbat-
terci, e ben poche son
quelle che abbiamo rin- Fi- 7 ~ Scuola napoletana, fine del sec. xv. Napoli, Museo Nazionale

venute alla dipendenza

della scuola senese del Quattrocento rappresentata a Napoli da un goffo quadro firmato Matteo
da Siena, raffigurante la Strage degl'Innocenti. Fra queste, notevole è una pala esposta
nella seconda cappella a destra dell’ingresso nella chiesa di Piedigrotta, rappresentante nel
mezzo una Pietà appartenente — come scrive il Frizzoni2 — all’indirizzo napoletano-fiam-
mingo e ai lati la Vergine col Bambino e Sant’Antonio Abate sotto l’influsso dell’arte senese.
A noi è parso di vedervi anche qualche influsso veneto, specie nell’architettura. Agile è il
colonnato dell’edificio che serve di sfondo alle figure della parte centrale, traverso il quale
si scorge il luminoso e fine paesaggio, delicata e nobilissima la Vergine, ma il gruppo della
Pietà è scadente. La parte centrale doveva essere in origine disgiunta dalle laterali ed

1 Op. cit., pag. 29.

2 Op. cit., pag. 52.

L’Arte. Vili, 45.
 
Annotationen