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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 6
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Fabriczy, Cornelius von: Un taccuino di Amico Aspertini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0463

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4io

C. DE FABRICZA

mano; evidentemente un progetto per la decorazione di qualche facciata fra quelle numerose
che (come narra il Vasari, A/-, 180) il maestro «imbrattò» nelle strade di Bologna.

Appartengono inoltre a lui i seguenti disegni, registrati sotto altri nomi, e cioè:
n. 676 (esposto nella cornice 282), Sposalizio della Vergine, attribuito al Mazzolino;
disegno a penna tratteggiato nelle ombre, in cui l’Aspertini nell’ordinamento della compo-
sizione segue il detto maestro (fondo di architettura innanzi al quale si svolge la scena, come

10 adopera il Mazzolino per ordinario), però si tradisce nelle sue fìsonomie così caratteri-
stiche. Pare di epoca giovanile ;1

n. 1341 (esposto nella cornice 301), Apollo e Marsia, attribuito a Jacopo Barbari, ma
sicuramente dell’Aspertini, disegno a penna, anche nelle ombre tratteggiato, dell’epoca fra

11 T520 e 1530;

n. 1456 (esposto nella cornice 297), Disegno a penna, ombreggiato a tratti di penna,
su carta scura, raffigurante Ercole col cinghiale sulle spalle, determinato nel Catalogo Ferri
a pag. 238 come «maniera del Mantegna». Invece vi si riscontrano tutte le caratteristiche
sopraccennate della maniera dell’Aspertini, sicché non crediamo cadere in errore restituen-
dolo a quest’ultimo;2

n. 12783 (non esposto), Battaglia di Centauri attribuita al Brusasorci, ma apparte-
nente senza dubbio all’Aspertini ; disegno a penna lavato leggermente al bistro, a tratti
grossi, a forme gonfie, dell’ultima epoca del maestro.

Non sono invece suoi i seguenti disegni attribuitigli:

n. 1455 (esposto-nella cornice 370) Sacrifizio di Abramo, disegno a matita rossa e
che è certamente del Sodoma;

n. 1640 e 1643 (categ. ornamenti, esposti nelle cornici 367 e 370), raffiguranti motivi
ornamentali, ma in stile posteriore all’Aspertini (forse di Lelio Orsi);

n. 1453 (categ. figure), L’Incredulità di San Tomaso, un disegnaccio del Seicento;
n. 1568 e 1569 (categ. figure), La Musa tragica e comica, disegni a matita rossa che,
secondo l'opinione del Ferri potrebbero essere del Puppini, bolognese;
n. 1542 (categ. ornamenti), Due putti volanti, del Seicento;

n. 6159 (categ. figure), Due gruppi di Ercole che combatte il leone, di un artista
debole, molto posteriore ;

n. 12132 (categ. figure), Adorazione dei pastori, disegno a pennello e seppia, nella
maniera di Polidoro, ma di esecuzione troppo debole per lui ;

n. 14139 (categ'. figure), Una donna giacente a terra, morsa da un serpente e guar-
data da un uomo, disegno tardo dell’Accademia bolognese.

Nella raccolta di disegni dell’Accademia di Venezia due fogli sono esposti come opere
dell’Aspertini. Mentre uno di essi, che riproduciamo in aggiunta, è indubitatamente suo ;
l’altro, raffigurante una mischia di guerrieri, gli viene di certo falsamente attribuito, giacché
appartiene piuttosto a qualche artista indeterminabile della scuola umbra. Il primo disegno,
invece, è un prodotto della maniera più matura del nostro maestro, specialmente quanto
riguarda la composizione al basso del foglio di cui ci sfugge il soggetto (Giobbe fra gli
amici suoi?). Nella scena della parte superiore del foglio, invece, ritroviamo ancora i ben
noti caratteristici profili di vecchi del taccuino di Wolfegg e degli affreschi di Lucca e
di Bologna.

Il gabinetto di stampe e disegni della regia Galleria di Dresda conserva un disegno a
penna, raffigurante una ninfa seduta sulla groppa di un tritone, e attribuito nei vecchi inven-

1 Come autore del presente disegno e dei n. 676,
1341 e 12783 fu pel primo riconosciuto l’Aspertini dal
dott. Jacobsen (cfr. L’Arte, Vili, pag. 92). E dallo
stesso anche pel primo gli fu tolto il disegno n. 1455.

2 II Catalogo Ferri accenna a un disegno simile a

questo nel Museo di Lilla, attribuito a Bramante. Non
avendone conoscenza non possiamo dire se sia una
replica fatta dall’Aspertini stesso, o una copia del suo
schizzo eseguita da altra mano.
 
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