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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 6
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Fabriczy, Cornelius von: Un taccuino di Amico Aspertini
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0465

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412

C. DE FABRICZY

una biga tratta da due elefanti e occupata da due figure di uomini e due di donne, e finalmente
seguita da due giovani a cavallo. Lo stile di queste due composizioni corrisponde del tutto a
quello dei disegni del Wolfegg, e perciò debbono appartenere alla medesima epoca. Sul
verso del primo foglio poi si vede la coronazione di un guerriero per un imperatore assi-
stito da sei soldati, mentre il verso del secondo offre la copia dell’Arianna nel Vaticano.
L’artista era visibilmente intento a riprodurre fedelmente il carattere della celebre statua
e ci riuscì benissimo, astenendosi dalle solite sue bizzarrie e capricci.

N. 28. Due guerrieri a cavallo, in corsa sopra due nemici sdraiati a terra, preceduti
da otto armati (185 X 275 mm.). Di epoca più tarda (presso a poco nello stile del disegno di
Venezia).

N. 29. Bacco su un carro tratto da un leone e una leonessa e preceduto da un giovane
centauro che porta una grande anfora, mentre altre figure seguono il carro (155 X 260 mm.).
Della stessa epoca del n. 28.

N. 30. Presso un portico a sinistra si vede un capitano romano seduto, cui un giovane
scudiero inginocchiato affibbia le gambiere, mentre gli sta davanti una figura femminile con
una coppa nella destra. Due guerrieri su cavalli al galoppo, il cui movimento è raffigurato
in modo piuttosto goffo, occupano il lato destro del disegno (187 X 267 mm.). Esecuzione e
stile eguale ai due precedenti numeri.

N. 31. Due gruppi di Centauri e Lapiti combattenti (202 X 280 mm., v. la riproduzione
aggiunta; le due figure del verso, rappresentanti Ercole che brandisce la mazza contro un
guerriero fuggente, sono di mano diversa). La maniera di disegnar in questo foglio com-
bina perfettamente con quella del disegno n. 546 più sopra descritto. L’esecuzione n’è più
curata di quella dei precedenti, le proporzioni delle figure sono più giuste, i contorni più
delicati; nonostante vi si rivela la maniera delhAspertini, nell’epoca matura della sua evo-
luzione. 1

N. 32. Un cavaliere corazzato incita il suo cavallo sopra due guerrieri che stanno a
terra (122 X 177 mm.). Al cavaliere mancano la testa e le braccia; al cavallo, di straordi-
naria lunghezza, la g'amba anteriore diritta. L’uno dei guerrieri è sdraiato per terra, l’altro
sta ginocchioni appoggiandosi alla sua destra, mentre la testa è chinata sulla spalla. Anche
qui è manifesta l’imitazione di qualche modello antico. Stile e esecuzione come nei numeri 28
e seguenti.

I numeri 27, 28 e 29 furono acquistati pel Museo britannico, quelli 30 e 32 entrarono
in una raccolta privata di Berlino, mentre il n. 31 si trova attualmente ancora in possesso
della ditta Gutekunst.

Un disegno a penna, lavato al bistro, dell’Albertina di Vienna (Scuola romana n. 56),
non ha guari, fu pubblicato come lavoro di mano dell’Aspertini. I vecchi inventari della
raccolta lo registrano come opera del Bramante colle seguenti parole: Camino con manto
riccamente decorato, coronato in alto dalla figura di una Fama sonante la tuba fra due
geni nudi portanti fiaccole, più in basso putti alati che suonano con vari strumenti. Il pro-
fessor Wickhoff nel suo Catalogo ragionato dei disegni italiani dell’Albertina 2 lo battezza
per « un maestro lombardo posteriore al Bramante e la cui maniera arieggia quella del
Bambaja». A noi invece pare sicuro che l’autore del disegno dell’Albertina si debba cercare
fra gii scultori che si adoperarono nella decorazione del Palazzo comunale e di Santa Maria

1 I due gruppi — come m’informa gentilmente il
prof. Robert — sono quasi letteralmente copiati da
un sarcofago antico oggi smarrito, che verso il 1550
era nel Pai. Valle-Capranica, dove lo copiò l’autore
del Codice Coburghense (vedine la riproduzione in
Robert, Die antiken Sarkophagreliefs, Leipzig, 1890
e segg., voi. IH, 1, tav. XLI, 133 e il testo a pag. 155).
Anche Raffaello ne ha preso i modelli per parecchie

raffigurazioni ornamentali nelle Logge vaticane.

2 Cfr. Jahrbuch der kunsthistorischen Sammlungen
des allerlioechsten Kaiserhauses, Vienna, 1892, voi. XIII,
parte II, a pag. CLXXXV. 11 disegno in discorso fu
riprodotto sotto la denominazione dell’Aspertini nella
raccolta di disegni dei maestri antichi, edita dallo
Schònbrunner e dal dott. Meder a Vienna, Gerlach
*& Schenk, nel voi. VII sotto il n. 745.
 
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