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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 8.1905

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Fasc. 6
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Venturi, Adolfo: La quadreria Sterbini in Roma
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https://doi.org/10.11588/diglit.24150#0494

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LA QUADRERIA STER BINI IN ROMA

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notato di Andrea Solario. Quelle carni giallastre d’un giallo di malato, e che, soffuse di rosa,
vorrebbero essere delicate e morbide, rammentano in Bernardino l’imitazione de’ canoni tecnici
del Solario, così ammirato per il dolcissimo impasto delle carni. Certamente il duro e legnoso
Bernardino ha cercato d’imitare, ma non è completamente riescito, e non ha tolto al viso
la sua consueta legnosità; nè ha saputo dargli gran risalto, che anzi lo ha lasciato largo e
schiacciato. La bocca e gli zig'omi sono gl’indici della sua durezza stilistica. Negli occhi ha

Fig. 16 — Roma, Collezione Sterbini. Giampietrino

tentato di rendere morbidi i limiti delle palpebre e di far luccicare l’umida pupilla azzur-
rina. I capelli, come al solito in Bernardino, sono fatti a massa e filettati perpendicolar-
mente, con leggerissimo tremolio, di color verdognolo olivastro dalle ombre scure.

Di Giampietrino è un’opera tarda, quando più che le buone e graziose Madonne lo
attrassero i soggetti biblici e mitologici, fra cui forse prima in ordine di tempo è la Leda
presso il principe di Wied a Neuwied. La Lucrezia della raccolta Sterbini (fig. 16) è appunto
fra le opere più tarde del maestro, come la Maddalena seduta della Galleria di Brera.
 
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