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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 24.1921

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Fasc. 1
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Lopresti, Lucia: Pietro Testa, incisore e pittore, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17341#0039

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PIETRO TESTA, INCISORE E PITTORE

Povero Pietro! quale « ideale componimento » Una tal maniera che pareva innestarsi vigorosa-

avcva egli mai pitturato sulle mura del suo Pa- mente sul decorativismo ormai un poco polveroso

lazzo ducale? Ancora qualcosa di «languido» dei Caracci, e risolvere tante questioni pittoriche

come «lucila pala d'altare notata dal Lanzi e Oggi d'importanza tutta secentesca; che inoltre, mon-

così orrendamente guasta, a S. Romano? danamente, era lanciata dal divo Marino c dalla

Il fatto sta che il giovane Testa, detto • a prò- Casa Barberina, doveva far gola a molti: c il nostro

posito quel trito proverbio « Lucca ti rividi », Pietro che mogio mogio era ritornato a Poma per

tornossene a Roma ». imparare il colorito, dovette abbandonarsi un

E d'allora in poi le speranze di commissioni e momento alla speranza di un prospero avvenire

Fig. 4 — Pietro da Cartona. (Collezione Sestieri).

di gloria lucchesi si fecero nell'animo suo sempre in seno a questa scuola. Così sorse la sua più coi-

più rade. tonesca opera, il Giuseppe venduto che anche oggi

fraternizza col suo probabile pendant (l'incontro

Doveva essere un bravissimo uomo il signor di Esaù e Giacobbe del genovese Raffacllino Bòt-

Pietro Berrettini da Cortona, e la sua scuola, ini- talla) nei depositi della Capitolina,

ziatasi verso il [630, si acquistò subito presso i II confronto tra questi due quadri, dipinti certo

valentuomini una larga considerazione. In verità nello stesso periodo, e alla stessa scuola, è infini-

tanto il pittore quanto la sua maniera dovevano tamente piacevole e ci fa per un istante penetrare

proprio esser nati per appagare i più correnti deliziosamente nell'intimità della moda pittoresca

gusti del secolo. Egli pio, aperto, sincero, senza sot- del tempo.

tintesi, fatto apposta per rendere facile con una Strana moda di soggetti del mito ebraico che

sicurissima pennellata quello che per tanti era, s'insinua in tutte le tele, carezzata da tutti i

a quel tempo, cosi intimamente tormentoso, così pennelli. Le Ester si svengono — quante volte? —

stranamente difficile. Essa felicissima, sennata- fra le pompe coloristiche della reggia d'Assuero;

mente geniale, dotata di una salute a tutta prova e Agar inclina per tutti compiacentemente la

che si esplicava in rinnovati slanci di forza deco- mandorlacea testa sotto l'oltraggio del ripudio,

rativa e in un colore ogni anno più ricco e denso, pronta a figurare (con l'amabilità delle storielle
 
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