LA "MANSUETUDINE,, DEL CORREGGIO
NEL MUSEO DI VIENNA
Nella galleria dell'Hofmuseum a Vienna, un quadro, già ricordato dall'inventario
della galleria imperiale di Praga (1718) e raffigurante la Mansuetudine in una mezza
figura di donna che si stringe al petto un agnello, porta il nome di Lelio Orsi da Xovel-
lara. Ma, nonostante i guasti palesi, la vaporosa languente composizione rivela qualità
così essenzialmente correggesche da suggerire il nome dello stesso Allegri. Lene s'inarca la
figura con grazia di ramo spiovente, per meglio involgresi e disperdersi nelle ombre del
fondo; inizia così l'abbandonato movimento che nel delizioso quadretto di Napoli aggira
entro un molle gorgo di luci d'oro e di soffici ombre la Zingarella dormiente nel bosco
sul bimbo addormentato. L'ombra consuma i margini del torso ignudo, che un drappo
ravvolge nel suo molle tessuto, senza quasi toccare le carni delicate, come le belle mani
della fanciulla sfiorano appena la dolce pelliccia dell'agnello. Atteggiamento vaporoso e
morbido, lene cadenza di curve in armonia col velo d'ombra sulle carni della Man-
suetudine e con la soffice massa della chioma, così velata e soave nella tenue luce fulva
che la sfiora, tra giri di lucenti gemme incastonate da filigrana d'oro, da richiamare la
chioma della Zingarella di Napoli, tra i molli nastri di seta.
Adolfo Venturi.
NEL MUSEO DI VIENNA
Nella galleria dell'Hofmuseum a Vienna, un quadro, già ricordato dall'inventario
della galleria imperiale di Praga (1718) e raffigurante la Mansuetudine in una mezza
figura di donna che si stringe al petto un agnello, porta il nome di Lelio Orsi da Xovel-
lara. Ma, nonostante i guasti palesi, la vaporosa languente composizione rivela qualità
così essenzialmente correggesche da suggerire il nome dello stesso Allegri. Lene s'inarca la
figura con grazia di ramo spiovente, per meglio involgresi e disperdersi nelle ombre del
fondo; inizia così l'abbandonato movimento che nel delizioso quadretto di Napoli aggira
entro un molle gorgo di luci d'oro e di soffici ombre la Zingarella dormiente nel bosco
sul bimbo addormentato. L'ombra consuma i margini del torso ignudo, che un drappo
ravvolge nel suo molle tessuto, senza quasi toccare le carni delicate, come le belle mani
della fanciulla sfiorano appena la dolce pelliccia dell'agnello. Atteggiamento vaporoso e
morbido, lene cadenza di curve in armonia col velo d'ombra sulle carni della Man-
suetudine e con la soffice massa della chioma, così velata e soave nella tenue luce fulva
che la sfiora, tra giri di lucenti gemme incastonate da filigrana d'oro, da richiamare la
chioma della Zingarella di Napoli, tra i molli nastri di seta.
Adolfo Venturi.