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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 24.1921

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Fasc. 1
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Sirén, Osvald: Alcune note aggiuntive a quadri primitivi nella Galleria Vaticana, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.17341#0054

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28

OSVALDO SIREN

Baronzio; è di fattura abbastanza buon . per es-
sere attribuita al maestro.

N. 43. li un quadro ben noto di Piktro Lo-
renzetti.

N. 45. Scuola marchigiana: La Pietà e La Nati-
vità (fig. 5). La determinazione data dal catalogo
all'origine di questo dipinto è di certo cor-
retta, fin dove essa giunge, ma può senza dubbie
esser poi tata un poco più oltre, essendo il pittore
una ben nota personalità della scuola marchigiana.
1 tipi della Vergine inginocchiata e degli angeli,
la forma delle mani e la tecnica ci danno buone
ragioni per attribuire questo dipinto a France-
scuccio Ghissi. Ciò può facilmente essere verifi-
cato per mezzo di un confronto con la ben nota
piccola Madonna del Ghissi nella stessa collezione
N. 102); non solo corrispondono i tipi della Ver-
gine col Bambino a quelli nel quadro della Nati-
vità, ma anche l'uso di bianche pennellate per
modellare e di raggi d'oro è identico in entrambi
i dipinti. L'identità del maestro di questi due
quadri mi sembra fuori dubbio.

Saltando due piccoli quadri di nessuna impor-
tanza, veniamo al N. 48 (fig.6) Scuola marchigiana:

Fig. 6 — Roma, Pinacoteca Vaticana, n. 48.
(Fot. Anderson).

Madonna « in atto di fasciare il divino Bambino ».
Questo quadro offre alcune simiglianzc con le
opere del Ghissi. Tuttavia io non penso che sia
stato dipinto nelle Marche, bensì ;i Bologna in-
torno al 1400. lì, secondo la mia opinione, opera
di Giovanni da Bologna, un pittore noto almeno

per due Madonne firmate, una nella galleria di
Brera a Milano ed una nell'Accademia a Bologna.
(Possiedo una buona fotografia del quadro, ma
non l'ho trovato ultimamente in mostra). •

N. 49. Taddeo Gaddi (?). San Domenico risu-
scita Napoleone Orsini (fig. 7). Quadro per predella.

Fig. 7 — Roma, Pinacoteca Vaticana, n. 49.
(Fot. Anderson).

L'attribuzione del Catalogo è del tutto intcllig-
gibile; il dipinto mostra qualche somiglianza con
le prime opere di Taddeo Gaddi, ma non abba-
stanza pei convincerci che egli ne sia l'autore.
11 carattere stilistico del quadro lo avvicina a
Bernardo Daddi, proprio altrettanto «pianto a
Taddeo Gaddi; secondo la nostra opinione sta a
mezza strada ti a questi due maestri. Tale ca-
rattere misto risponde esattamente alla posizione
artistica di Jacopo da Casentino, al quale questo
dipinto può essere attribuito. La composizione
è più debole di quello che sarebbe in un'npeia sia
di Taddeo che di Bernardo; l'artista non aveva
gli elementi per rendere la terza dimensione:
egli ha ammassato le figure insieme, o le ha am-
mucchiate una sopra l'altra; la composizione ap-
pare perciò sovraccaiica, allo stesso modo che
in uno dei quadri di Jacopo da Casentino nella
Collezione di Mr. Loeser, dove si possono vedere
almeno due opere certe del pittore. I tipi ('elle
figure in questo frammento di predella possono
essere paragonati con i tipi degli angeli e dei santi
nel grande quadro di Madonna sul Palazzo del-
l'Arte della Lana; i lineamenti sono in sostanza
gli stessi, nonostante la differenza nella dimen-
sione. Ma può essere inutile l'indugiarsi in par-
ticolari morfologici a questo rapporto, perchè
soltanto in base a una precisa idea dello stile
d'arte di Jacopo (che, ancora, è poco noto) si può
accettare o ìespingcrc l'attribuzione proposta.

(Continua). Osvaldo Siren.
 
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