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ALESSANDRO BAU DI DI VESME
rallelepipedo di pietra. Se le anzidette due lettere
fossero disposte in ordine diverso, cioè e 1' N pre-
cedesse il T, non esiteremmo a proclamare che
queste sono le iniziali di Nicolò (o Natale, o Na-
zario, o Nestore, o Nicodemo, ecc.) Trapolin. Ma
siccome in quei tempi il nome di famiglia non pre-
cedeva mai quello di battesimo, siamo davanti ad
una difficoltà. Però questa difficoltà non è che ap-
parente: il Trapolin incise qui sul rame le sue ini-
ziali non già scrivendo a rovescio, come quando
si vuole che le lettere siano poi lette, sulle prove
impresse in carta, nel loro ordine naturale, ma le
incise scrivendo sul metallo come avrebbe scritto
sulla carta, sì che le due lettere ora da noi sono ve-
dute a rovescio e possono benissimo interpretarsi
« Nicolaus Trapolinus ». Perchè egli abbia agito
così, non m'avventuro a spiegare; ma posso citare
un esempio analogo, il quale sarà vieppiù convin-
cente se si avvertirà che il suo autore fu un J. J.
Campagnola, certamente parente di quel Giulio
Campagnola che fu maestro del Trapolin. Di questo
J. J. Campagnola conosconsi due sole incisioni, le
quali sono entrambe firmate colle sue iniziali; ma
mentre una è firmata con lettere che vanno da
sinistra a destra, l'altra è firmata con lettere che
vanno da destra a sinistra (cfr. Passavant, V,
160-162). 11 che prova che talora gl'incisori pado-
vani del principio del Cinquecento (ed il Trapolin
è di questa schiera) si firmavano con lettere iniziali
da leggersi in contrapparte.
Alessandro Baudi di Vesme.
ALESSANDRO BAU DI DI VESME
rallelepipedo di pietra. Se le anzidette due lettere
fossero disposte in ordine diverso, cioè e 1' N pre-
cedesse il T, non esiteremmo a proclamare che
queste sono le iniziali di Nicolò (o Natale, o Na-
zario, o Nestore, o Nicodemo, ecc.) Trapolin. Ma
siccome in quei tempi il nome di famiglia non pre-
cedeva mai quello di battesimo, siamo davanti ad
una difficoltà. Però questa difficoltà non è che ap-
parente: il Trapolin incise qui sul rame le sue ini-
ziali non già scrivendo a rovescio, come quando
si vuole che le lettere siano poi lette, sulle prove
impresse in carta, nel loro ordine naturale, ma le
incise scrivendo sul metallo come avrebbe scritto
sulla carta, sì che le due lettere ora da noi sono ve-
dute a rovescio e possono benissimo interpretarsi
« Nicolaus Trapolinus ». Perchè egli abbia agito
così, non m'avventuro a spiegare; ma posso citare
un esempio analogo, il quale sarà vieppiù convin-
cente se si avvertirà che il suo autore fu un J. J.
Campagnola, certamente parente di quel Giulio
Campagnola che fu maestro del Trapolin. Di questo
J. J. Campagnola conosconsi due sole incisioni, le
quali sono entrambe firmate colle sue iniziali; ma
mentre una è firmata con lettere che vanno da
sinistra a destra, l'altra è firmata con lettere che
vanno da destra a sinistra (cfr. Passavant, V,
160-162). 11 che prova che talora gl'incisori pado-
vani del principio del Cinquecento (ed il Trapolin
è di questa schiera) si firmavano con lettere iniziali
da leggersi in contrapparte.
Alessandro Baudi di Vesme.