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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 30.1927

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Bollettino bibliografico
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https://doi.org/10.11588/diglit.55192#0090

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BOLLETTINO BIBLIOGRAFICO

varie riviste {Rassegna d'Arte, Dedalo, Arte, eoe.). La trat-
tazione tecnica, acuta ed esperta, vi è avvivata da una pronta
sensibilità alla bellezza estetica delle stoffe, ove l’artista ha
trovato campo di attuare espressioni di armonie cromatiche
non diversamente che, ad esempio, nel mosaico. Di carattere
più generale è il primo articolo, in cui cercasi appunto di
elevare « alle ragioni dell’arte » l’industria tessile, per mezzo
della quale il medioevo estrinsecò il suo ideale cromatico vi-
vace e fastoso. Più specialmente tecnici e storici, gli altri
capitoli trattano dei più svariati e lontani argomenti: le
stoffe e le vesti tombali di Cangrande e di Sigismondo Pan-
dolfo Malatesta; i tessuti figurati fiorentini che si sviluppano
secondo una linea parallela all’arte del ricamo; i modi di
tessere l’oro; le trasformazioni che subiscono i motivi at-
traverso la stilizzazione dell’operazione della tessitura e lo
scorrer del tempo; alcuni arazzi cinesi, ecc. Il tutto è svolto
con sicurezza grande di conoscenze tecniche, con vivo gusto
estetico e con perspicuità, talvolta un po’ manierata, di
stile, quasi che lo sfarzo molle e lussuoso di tanti meravi-
gliosi tessuti suggerissero preziosità involute di lingua.
A. M. B.
G. Villa, Guida pittorica d’Imola, con note ed ag-
giunte di G. Gambetti. (Documenti e studi pub-
blicati per cura della R. Deputazione di Storia
Patria per le provincie di Romagna, voi. V, con
87 illustrazioni fuori testo), Bologna, presso la
R. Deput. di Storia Patria, 1925.
La pubblicazione di vecchie guide inedite -è sempre inte-
ressante, specie quando esse siano anteriori all’occupazione
francese, che tanto mutamento e tante perdite arrecò al
nostro patrimonio artistico.
Don Giovanni Villa, imolese, che visse dal 1740 fino ai
primi del 1800 riunì una miscellanea di memorie e di notizie
artistiche riguardanti la sua città in due volumi manoscritti,
conservati uno nella Biblioteca comunale, l’altro nell’ar-
chivio di Propaganda Fide in Imola. Il contenuto dei due
volumi è simile; il primo però ci fornisce maggior copia di
notizie.
Per l’architettura, tolti alcuni accenni alle costruzioni più
antiche, l’autore si ferma al periodo classico, imperniato sul
gruppo dei palazzi sforzeschi. Altro oggetto del suo studio
in questo campo sono gli edifici eretti per munificenza del
Cardinal Bandi da Cosimo Morelli.

La guida si occupa poi della pittura, dandoci indicazioni
di numerosi quadri sparsi per le chiese e i monasteri e le di-
more private, e tratta in succinto della scultura, forma d’arte
poco rappresentata in Imola.
Il Gambetti ha aggiunto opportunamente molte note per
chiarire gli accenni della Guida e colmarne le lacune, darci
notizie della condizione attuale dei monumenti e degli og-
getti d’arte. Parecchi di essi, purtroppo, non esistono più,
colpa del tempo e degli uomini.
Dispersa è andata la collezione di quadri ricordata dal
Villa come esistente in casa Savini; se dobbiamo prestar fede
all’autore della Guida c’erano in essa quadri del Tintoretto,
di Raffaello, del Rosa, del Piazzetta e di Tiziano.
V. G.
I. Folch y Torres, Museo de la Ciudadela, ca-
talogo de la seccion de arte romanico, Barcel-
lona, 1926.
Il volumetto, accuratamente stampato e abbondantemente
illustrato da buone riproduzioni e tavole a colori, si apre con
un’introduzione riguardante lo svolgimento dell’arte roma-
nica in Catalogna, breve trattazione assai utile per il visi-
tatore, che in tal modo è posto in grado di meglio compren-
dere l’importanza storica e artistica degli oggetti raccolti
nel museo. Altre opportune informazioni si trovano anche
nel catalogo propriamente detto, dove non mancano neppure
spiegazioni di procedimenti tecnici. È accuratamente mo-
strato come si procede per distaccare dal muro e riportare su
tela gli affreschi; tecnica, osserva il catalogo stesso, già cono-
sciuta in antico, che si è conservata in Italiani alcune famiglie
di operatori, le quali si son trasmesse l’abilità d’impiegarla
e le formule che la regolano da una generazione all’altra. Da
operatori italiani infatti furono staccati gli affreschi romanici
che ora si trovano conservati nel museo di Barcellona, col-
locati in esatte riproduzione delle absidi delle chiese di dove
eran stati tolti, nella stessa posizione che occupavano nel-
l’abside originale.
Il catalogo ci presenta oltre alle pitture ricordate varii
Crocifissi del tipo diffuso dal secolo xi al xn, sculture raffi-
guranti la Vergine in trono col Bambino, statue policrome in
legno che rappresentano le Sante Donne al Calvario o al Se-
polcro di Cristo, altri Santi e là' Vergine, capitelli scolpiti,
e oggetti d’oreficeria.
V. G.
Redattore del Bollettino :
Dottor Vincenzo Golzio

Per ì lavori pubblicati ne IT ARTE sono riservati tutti i diritti di proprietà letteraria ed artistica
per TItalia e per Testerò.
Adolfo Venturi, Direttore — Prof. Lionello Venturi, Capo Redattore responsabile.
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