UN ECLETTICO FIORENTINO
DEL QUATTROCENTO
Tempo fa, capitando nella chiesetta di Argiano — una modestissima chiesetta a meno
di un chilometro da S. Casciano in Val di Pesa — mi apparve di sorpresa, tra la banalità
e la miseria delle cose circostanti, questo notevole dipinto che si trova sacrificato nella
Fig. i. — Maestro fiorentino del Quattrocento:
Crocefisso e i Santi Girolamo e Antonio Abate, nella chiesa d’Argiano.
microscopica sagrestia (fig. i). È su tavola malamente segata nella parte superiore per
adattarla allo spazio angusto.
A prima vista rimasi colpito dalla somiglianza perfetta della testa del S. Girolamo col-
l’altra notissima esposta a Pitti (fig. 2) e che oggi dai più si propende ad attribuire a Piero
del Pollaiolo: è evidente che l’autore della tavola di Argiano si è modellato sulla testa di
Pitti, o che almeno ambedue derivano da un originale oggi ignorato. Solo che, mentre
la testa di Pitti è modellata con sicurezza e maestria, quella di Argiano, al contrario,
appare mal sicura e inesperta nei suoi tratti piuttosto grossolani che la trasformano quasi
in una caricatura dell’altra. Basterebbe confrontare la bocca, ben tesa, larga e girante del-
DEL QUATTROCENTO
Tempo fa, capitando nella chiesetta di Argiano — una modestissima chiesetta a meno
di un chilometro da S. Casciano in Val di Pesa — mi apparve di sorpresa, tra la banalità
e la miseria delle cose circostanti, questo notevole dipinto che si trova sacrificato nella
Fig. i. — Maestro fiorentino del Quattrocento:
Crocefisso e i Santi Girolamo e Antonio Abate, nella chiesa d’Argiano.
microscopica sagrestia (fig. i). È su tavola malamente segata nella parte superiore per
adattarla allo spazio angusto.
A prima vista rimasi colpito dalla somiglianza perfetta della testa del S. Girolamo col-
l’altra notissima esposta a Pitti (fig. 2) e che oggi dai più si propende ad attribuire a Piero
del Pollaiolo: è evidente che l’autore della tavola di Argiano si è modellato sulla testa di
Pitti, o che almeno ambedue derivano da un originale oggi ignorato. Solo che, mentre
la testa di Pitti è modellata con sicurezza e maestria, quella di Argiano, al contrario,
appare mal sicura e inesperta nei suoi tratti piuttosto grossolani che la trasformano quasi
in una caricatura dell’altra. Basterebbe confrontare la bocca, ben tesa, larga e girante del-