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Belvedere: Monatsschrift für Sammler und Kunstfreunde — 3.1923

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Casella, Giorgio: Dante ed i maestri Comacini, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.52317#0337

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DANTE
ED I MAESTRI COMACINI
GIORGIO CASELLA Continuazione

Troppo lontano ne condurrebbe voler semplicemente accennare alla storia
di questa famiglia della quäle il Merzario, nella paziente sua opera dal
titolo „I maestri comacini“ asserisce ehe forse ne Vitali a, ne tutta
Europa, ebbe nessuna famiglia con cosi lunga successione di artisti e con
si larga dote di meriti nel campo dell’arte quanto quella dei Solari e special-
mente del ramo ehe si stabil! entro i domini della Repubblica veneta.
Verso il 1400 estesosi assai il dominio della opulenta Serenissima molti
operai lombardi emigrarono nelle sue terre e fra le lagune di S. Marco
e secondo il loro costume vi impiantarono schola et laborerium, vale
a dire botteghe di pittori, di scultori con magazzini di marmi. Diminui per
tal fatto il nome di maestri comacini, e per la miscela e l’aumento di nuovi
artisti e la loro origine prevalse in Venezia il nome di maestri lombardi.
Fra i comacini regnarono dapprima a Venezia i del Bono, del Bon in dialetto
veneto: ad uno di questi e attribuito il Campanile di Venezia. Ma i Solari
presero in breve il sopravvento, al loro cognome aggiunsero, meglio sostituirono
l’appellativo di Lombardo e alla loro architettura il nome di lombardesca,
lombarda di origine ma veneta per serena eleganza di Stile. Fu quella
la scuola archittetonica la piü ricca e certo la piü elegantemente corretta
fra le scuole italiane di quel tempo.
I del Bono, di cui troviamo traccia a Venezia nel 1150, erano partiti dal
lago di Lugano. Campione e Carona ne conservano la memoria. La dinastia
dei Solari e di origina tutta caronese.
Il Merzario tentö di determinarne un albero genealogico, ma i differenti
rami sono cosi numerosi ed estesi ed i nomi di battesimo troppo spesso si
ripetono e le loro peregrinazioni cosi varie e frequenti ehe e troppo difficile
tracciarne con sicurezza il succedersi delle generazioni. Il lavoro del Mer-
zario risente di molte incertezze. Piü fortunato di lui fu il Dr. Gerolamo
Biscaro nel 1912 consigliere alla Corte di cassazione in Roma. Merce i rogiti
di certi notai milanesi di nome Sansoni, i quali per piü generazioni furono
gli uomini di fiducia dei Solari ehe avevano preso stanza in Milano, con
atti ehe vanno dal 1427 al 1502, egli e riuscito a meglio sceverare le diffe-
renti ramificazioni del ceppo dei Solari. Chi avesse vaghezza di conoscere
questa nuova genealogia, ehe tuttavia non puö ancora dirsi completa, puö
leggerla in un numero del Bollettino storico della Svizzera italiana pub-
blicato nel 1912 del compianto Ing.re Emilio Motta, Bollettino del quäle in
questi giorni abbiamo constatata la risurrezione.

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