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Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 1.1936

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Calabi, Augusto: Note sulla storia economico-sociale degli incisori, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.6336#0122

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AUGUSTO CALABI / NOTE SULLA STOKIA ECONOMICO-
SOCIALE DEGLI INCISORI. II1

A paritä di merito artistico, le trecento stampe di Durer e le trecento di Rembrandt espri-
mono una somma di attivitä, rappresentano nei confronti degli artisti e degli acquirenti dei
valori profondamente diversi per il solo fatto che ognuna delle prime ha richiesto delle setti-
mane o dei mesi di lavoro a bulino, mentre buona parte delle seconde pote essere compiuta
in poche ore col procedimento acquafortistico; i quattromila pezzi di Daumier e i duemilacin-
quecento di Bartolozzi non si possono certo paragonare tra di loro, pur rappresentando la
totalitä della produzione artistica dei due incisori, perche il primo non ha avuto altro ausilio
che quello dei silografi per una parte delle sue opere, caratterizzate peraltro da una grande
immediatezza di esecuzione, mentre il secondo ha avuto larghissima collaborazione ma ha
compiuto opere richiedenti anni di lavoro continuato ed ininterrotto.

I duecento ritratti di Nanteuil e le mille composizioni di Deila Bella e le ottocento vedute
di Piranesi, son pure tutta l'opera originale di tre grandi artisti, tutti pittori incisori, originali,
che hanno eseguito da soli le loro lastre, ma il carattere diverso di queste e la loro stessa diversa
superficie escludono la possibilita di una diretta comparazione senza preventivo e prudente
lavoro di conguaglio.

Non meravigliamoci dunque di trovare cosi poco significative le cifre che la grande mag-
gioranza degli autori semplicemente trascrive dai documenti.

6. Costo dei materiali

Semplicissimi e praticamente di nessun costo gli strumenti dell'incisore, di basso costo
furono, come sono, i blocchi di legno e le lastre di metallo da incidere. II costo dei legni duri
e dei rame fu presso a poco equivalente, come e tuttora, e determinato sopratutto dalla lavo-
razione necessaria a renderli atti a ricever l'incisione dell'artista. II fatto di trovare delle
lastre di rame e dei legni incisi sulle due parti non e indice di alto costo sebbene della diffi-
coltä di avere materiale buono e convenientemente preparato; ancora oggi si preferisce ria-
doperare vecchi blocchi e vecchie lastre piallandole sino al limite dello spessore, sebbene il
costo di questo lavoro sia di poco inferiore a quello di lastre nuove, mezzo danaro per pollice
quadrato in luogo di tre quarti, ad esempio.

Cosi che se troviamo nei carteggi di artisti di tutti i secoli accenni frequenti alla ricerca o
all'acquisto o alPinvio di lastre di buon rame ben preparato, sono rarissime le menzioni dei
costi, e quasi dei tutto mancanti le menzioni dei costi accompagnate dalle indicazioni delle
dimensioni e dei pesi della lastra. Fortunatissimo il caso Deila Bella Langlois, a Parigi nei
1643, che ci da il prezzo di una lira e dieci soldi per una lastra di presumibili cinquanta centi-
metri quadrati e che, incisa, valera sedici lire e dieci soldi. Quando poi Fartista vuole ac-
quistare qualche copia stampata da questi suoi rami la paga una o due soldi, mentre il prezzo
normale di vendita e di quattro.

Molto piü importante e il costo della carta, sempre alto nelle buone qualitä richieste per
la stampa delle incisioni, non suddivisibile per il numero degli esemplari stampati, ma costante
e gravante egualmente su ognuno di essi. Spesso poi questo costo e aumentato sensibilmente
dalla dogana, poiche le qualitä preferite non si producevano che da poche cartiere.

Nanteuil nei 1678 pagava a Parigi quaranta lire francesi la risma di Cinquecento fogli e
quindi circa tre baiocchi romani il foglio. Quattro baiocchi, piü la dogana, pagava Piranesi

1 Fine dell' articolo in fascicolo 2, pp. 72—78.

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