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Gesellschaft für Vervielfältigende Kunst [Hrsg.]
Die Graphischen Künste — N.F. 1.1936

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Rusconi, Antonino: Per l'identificazione degli acquerelli tridentini di Alberto Durero
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https://doi.org/10.11588/diglit.6336#0132

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2. La valle di Cembra tra Cembra e Segonzano

pianoro di Cembra, verso Segonzano, in direzione nord est circa, parallela quindi press'a poco
all'orientazione della valle.

La fotografia che riproduciamo, ci pare da sola sufficente a dimostrare Fesatta corrispondenza
dei luoghi con Facquerello (Fig. 2). Dobbiamo perö premettere che il Durero nell'eseguire lo
schizzo non si accontentö di riprodurre il panorama compreso nell'angolo normale di visuale
(ed in ciö egli si dimostra ancora malpratico nell'arte di riprodurre dal vero), ma in un angolo
assai maggiore, di 90° circa, per cui egli si trovö costretto ad abbozzare Facquerello a tratti,
via via spostando lo sguardo da destra a sinistra e viceversa. Va da se che per la ruotazione
del punto di vista all'orizzonte tutti i piani piü vicini subirono una deformazione, che non e
possibile ripetere con la riproduzione fotografica.

II primo piano del bordo inferiore dell'acquerello e costituito, come giä dicemmo, dal ciglio
della „campagna rasa" di Cembra. A destra, al di lä di una valletta, vediamo il caratteristico
dosso a forma quasi di vescica pesce, con la selletta intermedia valicata da un sentiero, oggi
abbassato in trincea, biforcantesi a destra verso Pozzolago, a sinistra verso le campagne sot-
tostanti. Piü addietro ritroviamo i tre piccoli dossi, oggi perö imboschiti, formanti un Crinale
d'altezza degradante verso il fondo valle. Ai piedi del dosso piü basso e esattamente segnato
un campo dai confini sinuosi, solcato da recente aratura, campo che tuttora conserva quasi
i medesimi confini ed e facilmente ritrovabile nella fotografia.

Nel lato sinistro vediamo la parte orizzontale superiore del pianoro esistente fra Cembra
e Faver, ed il suo fianco degradante verso l'Avisio, a metä circa attraversato da un sentiero;
piü addietro ancora il pianoro di Faver (la chiesa e le case visibili nella fotografie sono assai
recenti) scendente come uno sperone, da prima poco inclinato, poi improvvisamente piü ripido,
fino alle sponde del torrente Avisio, del quäle si scorge solo un breve tratto del letto
ghiaioso racchiuso quasi in un triangolo piü chiaro poco sopra il campo arato giä men-
zionato.

La grande montagna a destra e il Ceramonte. A metä circa delle sue pendici scorgiamo il
paesetto di Sevignano, caratterizzato dalla sua chiesetta con l'aguzzo campanile. Piü in basso
il monte e solcato da boscose vallette ed b coperto qua e la da macchie di conifere e di castagni
non molto dissimili nei limiti da quelle oggi esistenti. Sullo sperone di sinistra del Ceramonte,
ormai quasi nel fondo valle, il Durero ha segnato, a metä di un ripido appezzamento piü chiaro,
le casette di Parlo poste in fila su di una linea quasi orizzontale.

La profonda valle del Regnana divide questo monte dalla montagna di Segonzano che il
Durero ha voluto riprodurre in tutti i suoi piü minuti dettagli. Ma la pedante rifinitura, e bene no-

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