NIC
C O
147
C A S S A N A
DETTO
Niccoletto
PITTORE.
ino re in vero all’ abilità polTeduta nel-"’—
1’ arte della pittura da Gio. Francefco Caf- Nc^cs°nV°
fana oriundo della città di Genova , feru-
bra che folle il concetto , in cui lo tenne
nel pacato fecolo decimofettimo la Scuola
Veneziana , ove trattennefi lungo tempo ,
e condulTevi numerofe opere con veloci-
tà , e aggiuftatezza di pennello . Ma indi
però trasferitoli nel Ducato della Mirando-
la , incontrò maggior fortuna ed ellimazione , venendo ammef-
fo a’ fervigj del Duca AlelTandro II. e di tutta la Cafa Pico ,
nel quale impiego s’ efercitò continuamente , ed ivi pure ter-
minò i fuoi giorni 1’ anno 1691. Non piccol pregio pertanto
al nome di quello artefice dee riputarli 1’ elTer egli flato padre
e maeftro di quattro allievi nell’ arte fua , due de’ quali , che
furono Niccolò , e Gio. Agollino , co’ loro perfpicaci talenti,
ed egregie pitture diedero indicibile rinomanza a quella fami-
glia ; e gli altri due , cioè Giovambatifta , e Maria Vittoria ,
fe non follevarono anch’ elfi cotanto alto lo Itile , come i fra-
telli , può dirli però francamente , che trapalTalTero la medio-
crità nell’ operare .
Tra’ foprammemorati artefici adunque uniti di fangùe e
nobil genio , ci è duopo per ora di far menzione di Nicco-
lo' Cassana, detto comunemente Niccoletto, il quale
Voi. IV. T 2 na-
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C A S S A N A
DETTO
Niccoletto
PITTORE.
ino re in vero all’ abilità polTeduta nel-"’—
1’ arte della pittura da Gio. Francefco Caf- Nc^cs°nV°
fana oriundo della città di Genova , feru-
bra che folle il concetto , in cui lo tenne
nel pacato fecolo decimofettimo la Scuola
Veneziana , ove trattennefi lungo tempo ,
e condulTevi numerofe opere con veloci-
tà , e aggiuftatezza di pennello . Ma indi
però trasferitoli nel Ducato della Mirando-
la , incontrò maggior fortuna ed ellimazione , venendo ammef-
fo a’ fervigj del Duca AlelTandro II. e di tutta la Cafa Pico ,
nel quale impiego s’ efercitò continuamente , ed ivi pure ter-
minò i fuoi giorni 1’ anno 1691. Non piccol pregio pertanto
al nome di quello artefice dee riputarli 1’ elTer egli flato padre
e maeftro di quattro allievi nell’ arte fua , due de’ quali , che
furono Niccolò , e Gio. Agollino , co’ loro perfpicaci talenti,
ed egregie pitture diedero indicibile rinomanza a quella fami-
glia ; e gli altri due , cioè Giovambatifta , e Maria Vittoria ,
fe non follevarono anch’ elfi cotanto alto lo Itile , come i fra-
telli , può dirli però francamente , che trapalTalTero la medio-
crità nell’ operare .
Tra’ foprammemorati artefici adunque uniti di fangùe e
nobil genio , ci è duopo per ora di far menzione di Nicco-
lo' Cassana, detto comunemente Niccoletto, il quale
Voi. IV. T 2 na-