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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 7.1901

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Bonavenia, Giuseppe: Figura orante con epitaffio delle fanciulla venerosa nel cimitero di S. Ermete
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https://doi.org/10.11588/diglit.18744#0039

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FIGURA ORANTE CON EPITAFFIO DELLA FANCIULLA VENERIOSA

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un vero ritratto la memoria del loro caro estinto, effigiandolo
per altro in forma di orante. Tale è l’epitaffio alla fanciullina
appena quinquenne, di nome Felicitasi ove nel mezzo vedesi
la piccola defunta in atto di orante, e i parenti, tra le altre cose
del carme da loro composto, dicono: haec mater et genitor cons-
cripsit carmina busto quo legenti simili REDEAT SVB CORDE
FIGVRA, alludendo all’immagine graffita, che divide in due
l’iscrizione, appunto come nel marmo della nostra Veneriosa.

Osserverò da ultimo che la figura orante contiene sempre
in sè l’idea che l’anima del defunto o è già in luogo di salute,
o si ha fiducia che vi sarà accolta, allorché (per ragioni di
linguaggio artistico) sembra che sia condotta o presentata al
divin tribunale: più, che ella aspetta la gloria della risurrezione.

Rimane a dire alcuna cosa intorno all’età del nostro mo-
numentino. L’arte in genere, la paleografia, l’acconciatura del
capo, il nome e il luogo del ritrovamento esigono che si as-
segni alla seconda metà plus minus del secolo quarto. Non ag-
giungo dichiarazioni, per esser cose molto note: solamente quanto
all’ultimo criterio (del luogo del ritrovamento) conviene ovviare
ad una difficoltà che potrebbe venire dall’essersi trovato il marmo
non al posto suo, ma, come suol dirsi, volante. Quindi il luogo
del ritrovamento parrebbe non potersi addurre come prova di età
corrispondente a quella del luogo stesso, ove le gallerie portano
l’impronta del secolo IV. Dieo improntai giacche il mono-
gramma costantiniano vi si trova tracciato non solo nella calce
dei loculi, ma inciso pure nel tufo in fronte ad alcuno degli
ambulacri.

Ma qui è da ricordare una condizione tutta particolare del
cimitero di s. Ermete, ove le regioni sono disposte per modo,
che praticandosi degli sterri, è quasi impossibile che i detriti,
le tegole, i marmi, vengano trasportati dall’ima all’altra. Giac-
ché la grande basilica sotterranea posta nel centro della ne-
cropoli, determina coi suoi quattro lati altrettante regioni assai
 
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