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Wilpert, Joseph: La croce sui monumenti delle catacombe
DOI Seite / Zitierlink: https://doi.org/10.11588/diglit.18745#0011
LA CROCE SUI MONUMENTI DELLE CATACOMBE
(Tav. VP-VIU).
Chi ha qualche famigliarità coi monumenti cimiteriali, sa
bene che in essi raramente s’incontra la figura della croce, della
croce nuda s’intende, essendo il Crocifisso completamente escluso
dall’arte dei primi quattro secoli. Tuttavia questa rarità non è
tanto grande, quanto si crede generalmente; se volessi contare
tutte le croci che durante il periodo della sepoltura nelle cata-
combe, cioè fino al 410, furono scritte o dipinte sui sepolcri,
arriverei facilmente ad una ventina. Il signum Christi comincia
ad apparire verso la metà del secolo secondo. Notissima è l’epigrafe
di POUblNA | CIPHNH, trovata al suo posto primitivo nell’ipogeo
di Lucina e pubblicata nel primo volume della Roma Sotterranea
(tav. XVIII); su questa lapide la croce è della forma chiamata
greca. Viene poi la croce piuttosto latina, che è grafita nella
calce di chiusura d’un loculo nel cimitero di Domitilla.
Una tegola aderente ancora al suo loculo nel cimitero di Pri-
scilla ci offre un terzo esempio della medesima età ; esso è dipinto
col minio e ripetuto per tre volte, forse per formare nello stesso
tempo il monogramma di Ir,croO;, composto delle due prime let-
tere I ed H. La copia mia (fìg. la) corregge alquanto quella pubbli-
cata nel Bullettino (1886, tav. XI, 3). Gli altri esempi sono dei
secoli 3° e seguenti. Il più interessante ci è offerto dalla lastra
marmorea che chiude un sepolcro in una galleria di Domi-
tilla, scavata al più tardi nella prima metà del secolo 3°. Ne
do una copia fotografica nella fìg. 2a. Vi vediamo, oltre le
solite foglie ornamentali, una grande palma, simbolo della
(Tav. VP-VIU).
Chi ha qualche famigliarità coi monumenti cimiteriali, sa
bene che in essi raramente s’incontra la figura della croce, della
croce nuda s’intende, essendo il Crocifisso completamente escluso
dall’arte dei primi quattro secoli. Tuttavia questa rarità non è
tanto grande, quanto si crede generalmente; se volessi contare
tutte le croci che durante il periodo della sepoltura nelle cata-
combe, cioè fino al 410, furono scritte o dipinte sui sepolcri,
arriverei facilmente ad una ventina. Il signum Christi comincia
ad apparire verso la metà del secolo secondo. Notissima è l’epigrafe
di POUblNA | CIPHNH, trovata al suo posto primitivo nell’ipogeo
di Lucina e pubblicata nel primo volume della Roma Sotterranea
(tav. XVIII); su questa lapide la croce è della forma chiamata
greca. Viene poi la croce piuttosto latina, che è grafita nella
calce di chiusura d’un loculo nel cimitero di Domitilla.
Una tegola aderente ancora al suo loculo nel cimitero di Pri-
scilla ci offre un terzo esempio della medesima età ; esso è dipinto
col minio e ripetuto per tre volte, forse per formare nello stesso
tempo il monogramma di Ir,croO;, composto delle due prime let-
tere I ed H. La copia mia (fìg. la) corregge alquanto quella pubbli-
cata nel Bullettino (1886, tav. XI, 3). Gli altri esempi sono dei
secoli 3° e seguenti. Il più interessante ci è offerto dalla lastra
marmorea che chiude un sepolcro in una galleria di Domi-
tilla, scavata al più tardi nella prima metà del secolo 3°. Ne
do una copia fotografica nella fìg. 2a. Vi vediamo, oltre le
solite foglie ornamentali, una grande palma, simbolo della