UNA LETTERA
DEL TEMPO DELLA PERSECUZIONE DIOCLEZIANÈA
Più di una volta i papiri d’ Egitto, scoperti ed editi in questo
ultimo decennio, ci hanno offerto il triste spettacolo di cristiani
deboli e vili imploranti dalle autorità pagane un certificato di
compiuto sacrifizio agli dei, onde comperare — a prezzo della
coscienza — la sicurezza della vita L Oggi, la Dio mercè, è un
servo « buono e fedele » che sorprendiamo nell’atto di parteci-
pare ad un suo confratello i doverosi servigi resi in momenti
difficili ad una donna veneranda.
Il papiro 713 del Museo Britannico consiste in una striscia
lunga cm. 21,59, larga 8,255. Nel recto di colore bruno-chiaro
essa contiene l’originale di una lettera greca, nel verso, molto
più oscuro, il solo indirizzo. Edita diversi anni fa dai signori
Grrenfell ed Hunt 1 2, ma senza alcuna illustrazione storica, la breve-
lettera è stata ripubblicata ultimamente con iscrupolosa cura
dal prof. Adolfo Deissmann, il quale per il primo ne ha rico-
1 Di due di codesti certificati, o libelli, ora nuovamente editi dal
Gebhardt negli Ausgewàhlte Mcirtyreracten, Berlin 1902, p. 182-183, fu
data, a suo tempo, notizia anche nel Nuovo Bullettino (I, 1895, p. 68-73
con tav. Vili). Un terzo (rimasto naturalmente sconosciuto al Deissmann
nell’opuscolo che poi citerò, p. 32) fu comunicato al II Congresso di
archeologia cristiana dal pof. Botti direttore del Museo di Alessandria
in Egitto (v. Conventus alter de archaeologia Christiana Bomae habendus:
Commentarms authenticus n. 4, aprile 1900, p. 134-135); ma — almeno
per quanto io so — esso non ha ancora veduta la luce.
2 Greek papyri, Series II : New classical fragments and other greci:
and latin papyri, Oxford 1897, p. 115-116.
DEL TEMPO DELLA PERSECUZIONE DIOCLEZIANÈA
Più di una volta i papiri d’ Egitto, scoperti ed editi in questo
ultimo decennio, ci hanno offerto il triste spettacolo di cristiani
deboli e vili imploranti dalle autorità pagane un certificato di
compiuto sacrifizio agli dei, onde comperare — a prezzo della
coscienza — la sicurezza della vita L Oggi, la Dio mercè, è un
servo « buono e fedele » che sorprendiamo nell’atto di parteci-
pare ad un suo confratello i doverosi servigi resi in momenti
difficili ad una donna veneranda.
Il papiro 713 del Museo Britannico consiste in una striscia
lunga cm. 21,59, larga 8,255. Nel recto di colore bruno-chiaro
essa contiene l’originale di una lettera greca, nel verso, molto
più oscuro, il solo indirizzo. Edita diversi anni fa dai signori
Grrenfell ed Hunt 1 2, ma senza alcuna illustrazione storica, la breve-
lettera è stata ripubblicata ultimamente con iscrupolosa cura
dal prof. Adolfo Deissmann, il quale per il primo ne ha rico-
1 Di due di codesti certificati, o libelli, ora nuovamente editi dal
Gebhardt negli Ausgewàhlte Mcirtyreracten, Berlin 1902, p. 182-183, fu
data, a suo tempo, notizia anche nel Nuovo Bullettino (I, 1895, p. 68-73
con tav. Vili). Un terzo (rimasto naturalmente sconosciuto al Deissmann
nell’opuscolo che poi citerò, p. 32) fu comunicato al II Congresso di
archeologia cristiana dal pof. Botti direttore del Museo di Alessandria
in Egitto (v. Conventus alter de archaeologia Christiana Bomae habendus:
Commentarms authenticus n. 4, aprile 1900, p. 134-135); ma — almeno
per quanto io so — esso non ha ancora veduta la luce.
2 Greek papyri, Series II : New classical fragments and other greci:
and latin papyri, Oxford 1897, p. 115-116.