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Nuovo bullettino di archeologia cristiana: ufficiale per i resoconti della Commissione di Archeologia Sacra sugli Scavi e su le Scoperte nelle Catacombe Romane — 8.1902

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Morey, Charles Rufus: Note supplementari al De Rossi: Inscriptiones Christianae urbis Romae, Vol.1
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https://doi.org/10.11588/diglit.18745#0074

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C. R. MOREY

Post consulatum iterum Messalae segnava l’anno 508 tra i
Burgundi e Franchi (Le Blant, Inscr. Chrét. de la Gaule I, 144,
e de Bossi, p. 420). E quindi la formola dell’anno 507 doveva
essere post consulatum Messalae fra quei popoli : ma in Italia
il Venanzio, console occidentale (il suo collega era Antemio
Augusto per la terza volta), doveva essere conosciuto nell’Occi-
dente tutto l’anno, benché le iscrizioni essendo scarse, incerte e
frammentate non ci forniscono nessuna data positiva prima delle
calende di ottobre (de Bossi, n. 932). Ala la preponderanza di
indizi in favore di Mavorzio lo fa quasi certo che abbiamo da sup-
plire il suo nome nel v. 8. Bel 528, un console occidentale
non c’era, e benché Teodorico morì nel 526 (agosto), la poli-
tica che prevaleva durante il suo regno dappertutto nel dominio
gotico, cioè di non riconoscere i consoli orientali, pare clic
si sia perpetuata fin all’anno sotto discussione malgrado l’au-
gusta persona che teneva nell’Oriente i fasci, cioè Giustiniano
stesso.

Si vede dunque in un titolo romano del medesimo anno : XIIII
hai. decembris p. c. Maburtii v. c. cons.

Ciò basta per giustificare la medesima formola nella nostra
epigrafe che fu iscritta due mesi prima. Bisulta allora il sup-
plemento soprascritto, essendo richiamata l’abbreviazione del
nome di Mavorzio per il poco spazio che resta nell’ultima riga.

N. 13.

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(a. 551).
 
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