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https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0246
22(5 « G IO VANNI
na Colonna , moglie di D. Taddeo Barberini nipote del Pon-
tefice Urbano Vili eretto un nuovo Monastero di Carme-
litane scalze alla Longara , col titolo della Chiesa di S. Ma-
ria Regina Coeli, e bisognando farvi alcune cose di dentro
di pittura , Giovanni per provare a dipingere a fresco vol-
le anch' egli farvi la sua parte . Fu quello nell'anno 1649,
che era il quinto di Papa Innocenzo X , e dovendo dipingerli
entro 1' immagini delle sette Chiese per devozione dello
Monache , che non possono visitare le pubbliche , Giovan-
ni Miele vi fece a fresco un S. Basfiano , eh' è il Santo d'
una di quelle Chiese . Lo rappresentò quando fu legato
ad un albero, e trapassato da gran quantità di saette , ed
in aria vi fece un alato amorino colla palma, e la corona
nelle mani. Il suo dipingere era pulito , e gentile , ma queir
impiego nel quale si era trattenuto tanto tempo lo aveva
privato di quel buon gusto , che è frutto di chi si è a sili e-
fatto nel grande , e nel sodo disegno ; tuttavia egli da que-
sto prete grand' animo .
Il Signor Agostino Franzoni nipote del Cardinale di
quello cognome, che lo portava , {limolato dalle sue richie-
de , fece com' è fiato detto nella vita del Tetta , che il
fratello , che allora era Auditore della Camera , gettarle
giù il dipinto da Pietro Teda nella sua Cappella , a S. Ma-
ria dell' Anima dedicata a S. Lamberto Vescovo , e Mar-
tire , ed in sua vece Giovanni dipingerle pure a fresco ne
vani medesimi quelle istorie del Santo , che vi aveva dipin-
to il Luccheiino . A molti non piacque questa permuta , e
benché in quelle cose di Pietro vi forsè dentro qualche stra-
vaganza , tuttavia il gusto , e li partiti del suo comporre
non erano disprezzabili ; ma li padroni vogliono fare a mo-
do loro . Non dico, che Giovanni si portasse male nella sua
operazione ; ma è di mestieri fare un grande sforzo, a chi
vuol coprire i difetti degli altri , e la competenza fu sem-
ore un pericoloso cimento. Le islorie del S. Vescovo Lam-
berto
na Colonna , moglie di D. Taddeo Barberini nipote del Pon-
tefice Urbano Vili eretto un nuovo Monastero di Carme-
litane scalze alla Longara , col titolo della Chiesa di S. Ma-
ria Regina Coeli, e bisognando farvi alcune cose di dentro
di pittura , Giovanni per provare a dipingere a fresco vol-
le anch' egli farvi la sua parte . Fu quello nell'anno 1649,
che era il quinto di Papa Innocenzo X , e dovendo dipingerli
entro 1' immagini delle sette Chiese per devozione dello
Monache , che non possono visitare le pubbliche , Giovan-
ni Miele vi fece a fresco un S. Basfiano , eh' è il Santo d'
una di quelle Chiese . Lo rappresentò quando fu legato
ad un albero, e trapassato da gran quantità di saette , ed
in aria vi fece un alato amorino colla palma, e la corona
nelle mani. Il suo dipingere era pulito , e gentile , ma queir
impiego nel quale si era trattenuto tanto tempo lo aveva
privato di quel buon gusto , che è frutto di chi si è a sili e-
fatto nel grande , e nel sodo disegno ; tuttavia egli da que-
sto prete grand' animo .
Il Signor Agostino Franzoni nipote del Cardinale di
quello cognome, che lo portava , {limolato dalle sue richie-
de , fece com' è fiato detto nella vita del Tetta , che il
fratello , che allora era Auditore della Camera , gettarle
giù il dipinto da Pietro Teda nella sua Cappella , a S. Ma-
ria dell' Anima dedicata a S. Lamberto Vescovo , e Mar-
tire , ed in sua vece Giovanni dipingerle pure a fresco ne
vani medesimi quelle istorie del Santo , che vi aveva dipin-
to il Luccheiino . A molti non piacque questa permuta , e
benché in quelle cose di Pietro vi forsè dentro qualche stra-
vaganza , tuttavia il gusto , e li partiti del suo comporre
non erano disprezzabili ; ma li padroni vogliono fare a mo-
do loro . Non dico, che Giovanni si portasse male nella sua
operazione ; ma è di mestieri fare un grande sforzo, a chi
vuol coprire i difetti degli altri , e la competenza fu sem-
ore un pericoloso cimento. Le islorie del S. Vescovo Lam-
berto