DOI Page / Citation link:
https://doi.org/10.11588/diglit.9562#0251
LUNCH I. 231
e perche si trovava quella sicurezza al sianco si rendevaj
più ardito , e più temerario . Alcune volte però incontrò
spiriti uguali a lui nella bizzarria, che gli rispondevano , e
venivano seco alle mani , rendendogli coli* armi buonissìmo
conto di loro medesimi . In quello modo egli viveva in un
moto perpetuo di risfe, d'inquietitudini , e di travagli men-
dicati per forza , e spesso era necessìtato ritirarli per rispet-
to della giustizia , e star gli anni intieri contumace della
Corte .
Ebbe occasione dal Signor Card. Gaetano nel suo bel-
lisiìmo Palazzo al Corso di fare una nuova scala , e ren-
derla in maestà conveniente a sì magnisico edisizio . A di-
re il vero Martino ordinò questa scala in una maniera per-
fettamente comoda , vaga , e luminosa , e si può dire , che
è una delle più belle scale nobili che siano in Roma , ma
conviene altresì dire, che non è esente da libertà, e ir-
regolarità com' era suo solito in ogni cosa . Da quefta sua
operazione guadagnò qualche applauso , e si rese benevoli
gli animi di molti Signori, e Principi, ed in particolare 1'
affezzione del Card. Gaetani , che incominciò a proteggerlo
gagliardamente .
Fattosi più ardito Martino per tanti favori , divenne
sempre più impertinente , e contenzioso con tutti , e quel
Cardinale era necessìtato tutto il giorno a riparare, ed ag-,
giullare le sue risse, e le su e querele per i Tribunali, eoa»
grandilsima nausea , e disperazione . Era così libero , e mor-
dace nella lingua quell'uomo , che non si asteneva da dir
male di ciaseheduno senza riguardo , e senza distinzione
con ogni sfacciataggine , e petulanza , ed aveva guadagnato
un concetto così sinistro appresso li padroni , e principali
ministri , che li favori benché riguardevoli non erano più
sufficienti a ripararlo . Tutte quelle turbolenze , e faftidj
non bastarono a mitigare, o a temperare l'impeto della sua
iracondia a segno che non si asteneva più di por le mani
addoi-
e perche si trovava quella sicurezza al sianco si rendevaj
più ardito , e più temerario . Alcune volte però incontrò
spiriti uguali a lui nella bizzarria, che gli rispondevano , e
venivano seco alle mani , rendendogli coli* armi buonissìmo
conto di loro medesimi . In quello modo egli viveva in un
moto perpetuo di risfe, d'inquietitudini , e di travagli men-
dicati per forza , e spesso era necessìtato ritirarli per rispet-
to della giustizia , e star gli anni intieri contumace della
Corte .
Ebbe occasione dal Signor Card. Gaetano nel suo bel-
lisiìmo Palazzo al Corso di fare una nuova scala , e ren-
derla in maestà conveniente a sì magnisico edisizio . A di-
re il vero Martino ordinò questa scala in una maniera per-
fettamente comoda , vaga , e luminosa , e si può dire , che
è una delle più belle scale nobili che siano in Roma , ma
conviene altresì dire, che non è esente da libertà, e ir-
regolarità com' era suo solito in ogni cosa . Da quefta sua
operazione guadagnò qualche applauso , e si rese benevoli
gli animi di molti Signori, e Principi, ed in particolare 1'
affezzione del Card. Gaetani , che incominciò a proteggerlo
gagliardamente .
Fattosi più ardito Martino per tanti favori , divenne
sempre più impertinente , e contenzioso con tutti , e quel
Cardinale era necessìtato tutto il giorno a riparare, ed ag-,
giullare le sue risse, e le su e querele per i Tribunali, eoa»
grandilsima nausea , e disperazione . Era così libero , e mor-
dace nella lingua quell'uomo , che non si asteneva da dir
male di ciaseheduno senza riguardo , e senza distinzione
con ogni sfacciataggine , e petulanza , ed aveva guadagnato
un concetto così sinistro appresso li padroni , e principali
ministri , che li favori benché riguardevoli non erano più
sufficienti a ripararlo . Tutte quelle turbolenze , e faftidj
non bastarono a mitigare, o a temperare l'impeto della sua
iracondia a segno che non si asteneva più di por le mani
addoi-