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Trombetta, Paolo
Donatello — Roma [u.a.]: Loescher, 1887

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https://doi.org/10.11588/diglit.66195#0041

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— 11 —

signe, che oggi, a ottantadue anni, non ancor lascia tavolozza
e pennelli ; e qui a Firenze, dove ha passato non breve tempo,
di opere della sua mano, a fresco e a tempera, se ne ammira
in S. Miniato, in S. Maria Maggiore, nel Carmine, in S. Tri-
nità. Ha ornato d’affreschi il Campo Santo a Pisa; sulle pa-
reti della sala di balia nel loro Palazzo pubblico, t’additano
con orgoglio i Sanesi opere sue. Tutte, per disegno e colore,
son da avere in gran pregio ; in tutte son figure spiranti una
certa quàl grazia ingenua, che non si coglie senza l’assiduo
studio della Natura. E l’uomo non è inferiore all’artista: di
costumi illibati, caritatevole. Durante la peste infierita venti
anni fa nella sua Arezzo, lo si vedeva sempre, di sè non cu-
rante, al capezzale degli infermi, allontanarsene solo per dar
sepoltura ai morti.1
Quel, più che giovane, adolescente, mesto in viso, alla
sinistra del venerabile vegliardo è suo figlio, Farri, che con
ardore studia la nobil Arte del padre e già fa presagir si pro-
caccerà con essa onorati guadagni e gloria.
Gli altri ascoltatori non saprei dir chi sono ; ma a giudicar dal-
l’attenzione che prestano a Spinello, il quale dell’ Arte discorre
da par suo, io gli direi tutti artisti o presi dell’arte, o intendenti.
Quei due ch’entrano ora son Piero di Vanni e Giacomo di
Piero Guidi che, insieme a Valentino di Paolo e a Matteo di
Nobili 2 cui salutano per l’appunto, scolpiscono sui disegni
d’un Pietro di Giovanni da Friburgo i fonti battesimali pel
Duomo d’Orvieto. Artisti mediocri, non saranno certamente
essi che daranno alla Scultura novello impulso, perchè segua
la via su cui 1’ hanno spinta Niccolò e Giovanni, Andrea 3
e Nino Pisani.

1 Vasari, Vita di Spinello Aretino.
2 Fiorirono alla fine del XIV e al cominciar del XV secolo : l’opera
cui s’accenna pare l’abbian condotta dal 1403 al 1406.
3 Fu da Pontedera, come ha dimostrato il prof. Bonaini nelle Me-
morie inedite intorno alla vita e ai dipinti di Francesco Traini/Pisa, 1846.
 
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