VI.
Uomini illustri e Monumenti sontuosi.
Ora ammiriamo l’incomparabile opera di Giotto — il Cam-
panile, 1 che gli meritò, raro onore, la cittadinanza fiorentina
e una provvigione, a quei tempi veramente straordinaria, di
cento fiorini d’oro l’anno, 2 con l’elezione « a capo maestro del
lavorìo e dell’opera della chiesa di S. Reparata, della costru-
zione e perfezione delle mura e fortificazione della città, e
d’ogni e qualunque opera del comune di Firenze. » 3
Oh! se sanno conoscerli e pregiarli degnamente, gli artisti,
questo popolo di mercanti ! I negozi, le cure molte e gravi non
tolgon loro d’intendere l’immenso valore dell’Arte; e lavorando
ad ammucchiar fiorini in patria o fuori, ei non vagheggiano già
una vita d’agi e mollezze, un vano lusso, pompe frivole e fatui
passatempi. Dall’architetto che chiamano a erigere la loro
casa, non esigono molti comodi, poche spese, nessun decoro ;
sì un bello e solido edilizio, senz’altri intenti elevato, che quei
dell’Arte. Nè dallo scultore o dal pittore voglion ninnoli, gin-
gilli, minuterìe e cianfrusaglie che mutino la loro casa in bot-
1 Ne fu posta con gran solennità la prima pietra il 18 luglio 1334.
Villani ; Lib. XI, Cap. 12.
2 Vasari, Vita di Giotto.
3 V. Gaye, Carteggio inedito, voi. I, pag. 483; — e Baldinucci
Apologia, aggiunta alla vita di Cimabue nelle Notizie, ecc.
Uomini illustri e Monumenti sontuosi.
Ora ammiriamo l’incomparabile opera di Giotto — il Cam-
panile, 1 che gli meritò, raro onore, la cittadinanza fiorentina
e una provvigione, a quei tempi veramente straordinaria, di
cento fiorini d’oro l’anno, 2 con l’elezione « a capo maestro del
lavorìo e dell’opera della chiesa di S. Reparata, della costru-
zione e perfezione delle mura e fortificazione della città, e
d’ogni e qualunque opera del comune di Firenze. » 3
Oh! se sanno conoscerli e pregiarli degnamente, gli artisti,
questo popolo di mercanti ! I negozi, le cure molte e gravi non
tolgon loro d’intendere l’immenso valore dell’Arte; e lavorando
ad ammucchiar fiorini in patria o fuori, ei non vagheggiano già
una vita d’agi e mollezze, un vano lusso, pompe frivole e fatui
passatempi. Dall’architetto che chiamano a erigere la loro
casa, non esigono molti comodi, poche spese, nessun decoro ;
sì un bello e solido edilizio, senz’altri intenti elevato, che quei
dell’Arte. Nè dallo scultore o dal pittore voglion ninnoli, gin-
gilli, minuterìe e cianfrusaglie che mutino la loro casa in bot-
1 Ne fu posta con gran solennità la prima pietra il 18 luglio 1334.
Villani ; Lib. XI, Cap. 12.
2 Vasari, Vita di Giotto.
3 V. Gaye, Carteggio inedito, voi. I, pag. 483; — e Baldinucci
Apologia, aggiunta alla vita di Cimabue nelle Notizie, ecc.