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Trombetta, Paolo
Donatello — Roma [u.a.]: Loescher, 1887

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https://doi.org/10.11588/diglit.66195#0126

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- 90 -

III.
Monumenti su cui Donatello potè studiare,

Di somma importanza per noi farci un’ idea quant’è possi-
bile giusta ed intera di codesti antichi modelli, su cui si venne
educando il gusto del sommo Scultore moderno. Abbia pa-
zienza il lettore, se ci tratteniamo a considerarli con agio:
non sempre chi prende la scorciatoia arriva prima di colui,
che segue la bu.ma strada maestra — fida e sicura. Noi vo-
gliamo giungere innanzi all’opera di Donatello, degnamente
preparati a comprenderla: molto è già fatto; dunque, avanti.
Roma — il cui scopo unico e costante fu la dominazione,
tutta intenta alle gravi cure di Stato, considerò la speculazione
filosofica come una ricreazione dello spirito e le belle Arti come
un ornamento, un lusso e nulla più. 1
« Excudent alii spirantia mollius sera,
Credo equidem; vivos ducent ex marmore vultus;
Tu, regere imperio populos, Romane, memento;
Use tibi erunt artes, pacisque imponere morem,
Parcere subjectis et debellare superbos. » 2
Difatti, i primi monumenti sorti a Roma furono opere
d’architetti e seni cori venuti dalla vicina Etruria, già tanto

1 Lamennais, Es. d’une Phil.
2 Eneide, VI.
 
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