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Il panneggiamento delle statue romane, in fine, è piuttosto
sapientemente disposto che studiato sul vivo.
Passando in rassegna le Opere di Donatello, noi vi troviamo
le impronte dello stile Eginetico, del Greco e del Romano. Ma,
come il Gotico si raggentilì sotto il bel cielo toscano e di-
venne quel Eiorentino Medio-Evo, cui dobbiamo Santa Maria
del Fiore e Santa Croce e tanti magnifici monumenti — così
quei tre stili assumono nelle sculture di Donatello un carat-
tere particolare, tale che non permette di scambiarle con
altre; che sente appieno solo chi le ha lungamente e atten-
tamente mirate.
CONCLUSIONE.
Le cornacchie, le rondini, le gru volano a stuoli; il falco,
l’aquila, il condor, fendono solitari con l’ala infaticata l’aere,
come solitario incede il leone sulle ardenti sabbie, e solitario
canta nel cuor della notte, sul suo ramo, l’usignuolo.
I veri grandi, i sommi creatori non formano scuola. Non
la formarono Omero, Fidia, Eschilo; non Dante, Shakespeare,
Calderon; non Leonardo, Raffaello, Velasquez: non la formò
Donatello.
Ben v’ebbe in ogni tempo intelletti più o men poderosi,
che cedettero alla tentazione di batter la via su cui lasciarono
quei giganti orme così profonde ; di tener loro dietro sull’erta
della Montagna eterna.
Ma ei somiglian, poveretti! a quegli alpinisti improvvisati
che, persuasi un granello di pazzia possa benissimo far le
Il panneggiamento delle statue romane, in fine, è piuttosto
sapientemente disposto che studiato sul vivo.
Passando in rassegna le Opere di Donatello, noi vi troviamo
le impronte dello stile Eginetico, del Greco e del Romano. Ma,
come il Gotico si raggentilì sotto il bel cielo toscano e di-
venne quel Eiorentino Medio-Evo, cui dobbiamo Santa Maria
del Fiore e Santa Croce e tanti magnifici monumenti — così
quei tre stili assumono nelle sculture di Donatello un carat-
tere particolare, tale che non permette di scambiarle con
altre; che sente appieno solo chi le ha lungamente e atten-
tamente mirate.
CONCLUSIONE.
Le cornacchie, le rondini, le gru volano a stuoli; il falco,
l’aquila, il condor, fendono solitari con l’ala infaticata l’aere,
come solitario incede il leone sulle ardenti sabbie, e solitario
canta nel cuor della notte, sul suo ramo, l’usignuolo.
I veri grandi, i sommi creatori non formano scuola. Non
la formarono Omero, Fidia, Eschilo; non Dante, Shakespeare,
Calderon; non Leonardo, Raffaello, Velasquez: non la formò
Donatello.
Ben v’ebbe in ogni tempo intelletti più o men poderosi,
che cedettero alla tentazione di batter la via su cui lasciarono
quei giganti orme così profonde ; di tener loro dietro sull’erta
della Montagna eterna.
Ma ei somiglian, poveretti! a quegli alpinisti improvvisati
che, persuasi un granello di pazzia possa benissimo far le