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Trombetta, Paolo
Donatello — Roma [u.a.]: Loescher, 1887

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https://doi.org/10.11588/diglit.66195#0054

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- 24: —

orefice, 1 scultore, pittore, 2 architetto — ha già però rivelato
tale straordinaria attitudine a maneggiar lo scarpello, a infon-
dere, nel legno, nella pietra, nel marmo la vita, da sbalor-
dire quanti lo vedono operare, e le opere sue, già così nu-
merose 3 ammirano in casa Martelli e in altre e per le chiese.
L’impeto, la foga con cui produce è sovrumana energia ; non
collera e spasimo. E, a vederlo, dopo aver tra una tempesta
di colpi, in un turbine di faville, infuso una terribile anima»
alla materia bruta, a vederlo spesso finire accarezzando con
amore, quasi con tenerezza l’opera propria, si direbbe non sia
lo stesso uomo.

1 « Donatello.... stette all’orefice ch’egli era giovane grande. » —
Cellini, Vita.
2 « Cam in presentiarum in Palat Archiep. fabricare faciam sint-
que nonnulla que levi pictura in ea fabrica decorare flagitent non
vides quid honestius ac decentius pingi possit, quam id quod vulgo
Feste Romane dicitur. Quod picture genus cum istis artificibus aut
declarare nesciam aut ipsi capere animo nequeant, oratam velini R.D.V.
ut Donatelluvi jubeatis vestrum, instar illarum, que in Palatio vestro
ipse clepinxit, duas tresve in uno papiri folio effingere.... » — Epist.
del vescovo di Zara ad Ermol. Barbaro, vescovo di Treviso ; riportata
dal Semper. — Risc, anche: Vas. Vita di Dello.
3 « Lavorò nella gioventù sua molte cose, delle quali perchè fu-
rono molte non si tenne gran conto. » Vasari, Vita di Donato. Quali
furono codeste opere non è possibile dire. Ponendo la nascita di Do-
natello nal 1386, è difficile credere abbia eseguito alcuna delle scul-
ture che noi conosciamo, innanzi al suo primo viaggio a Roma.
(V. pres. voi. pag. 88)
 
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